di Ornella Mariani
Al di là della deontologica cortesia espressa dal mio Ufficio Legale, dotato di professionalità e determinazione, nella qualità di Contribuente e di Cittadino di uno Stato, che ritengo ancora di Diritto, comunico la ferma intenzione di ottenere, con ogni mezzo ed in ogni sede, la restituzione di almeno una quota della rispettabilità dovuta al Paese.
Le vicende esigono ancora ulteriori approfondimenti?
Bene: attendo che le A.G. adite li concludano e si pronuncino rispettivamente:
a) sulla condotta del Giudice Alessandra Vella
b) sulla condotta dei Parlamentari della Sinistra coinvolti nel caso Rackete.
In proposito, non posso esimermi dal rappresentare quanto segue:
con il forzo del blocco navale, il Capitano della Sea Watch, attuò un volontario e consapevole speronamento, configurabile come un atto di pirateria intollerabile;
il gesto: spregiudicato e non motivato da alcuna delle pur millantate emergenze, minacciò la vita delle Forze dell’Ordine impegnate in loco;
comunque quei Deputati concorsero, tutti insieme, alla delegittimazione delle Istituzioni ed agirono contro quella sicurezza nazionale a difesa e a tutela delle quali sono pagati;
almeno uno di Essi, definendo “delinquenziale” lo scatto e la messa in rete di una foto della Rackete, non ha ritenuto CRIMINALE essersi prestato ad una operazione antiitaliana, in particolare dopo il pronunciamento del CEDU. E di più: sprezzando il rischio e l’imegno di Servitori dello Stato, Costui avrebbe presentato una interrogazione, per conoscere quali misure intenda adottare il Comando Generale della Guardia di Finanza nei confronti degli Uomini che tentarono di impedire l’attracco della Sea-Watch 3 nel porto siciliano.
Ovviamente, decorsi i tempi ed i termini di replica delle Procure agrigentina e nissena, non mi asterrò dall’assumermi ogni responsabilità perché si vada in fondo a casi riferiti al Magistrato ed ai Parlamentari de quo.