“Sono passate poche ore dal passaggio di consegne da Mario Draghi a Christine Lagarde al vertice della BCE e fioccano per lui da destra e dal centro sinistra proposte di assunzione. In troppi lo immaginano esplicitamente come prossimo Presidente della Repubblica, da Prodi a Zingaretti. Anche Salvini non fa mistero di apprezzarlo e simile afflato sembra aver preso anche le gerarchie ecclesiastiche.
Possibile che uno dei protagonisti indiscussi delle politiche di austerity che hanno annientato le condizioni di vita e di lavoro di milioni di persone torni in Italia per proseguire con altre vesti l’opera perseguita?
Non stupirebbe però che, data la fragilità degli equilibri di governo, per Draghi si profili anche la prospettiva di raggiungere prima Palazzo Chigi per evitare nuove elezioni, anche alla guida di schieramenti inediti o dell’ennesimo sedicente governo tecnico. Rifondazione Comunista, pur continuando a lottare per la piena occupazione preferirebbe che l’ex presidente della Banca Centrale si goda un lungo e non meritato riposo. Il Presidente della Repubblica dovrebbe essere il garante della Costituzione non della troika, di Goldman Sachs e dei mercati finanziari”.
Lo afferma Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione Comunista – Sinistra Europea.