Migranti, lettera aperta al Ministro dell’Interno

LETTERA APERTA AL SIGNOR MINISTRO DELL’INTERNO
IN TEMA DI CLANDESTINI CHE POTREBBERO DIVENTARE A PIENO TITOLO, MIGRANTI.
Penso di avere titoli, per comprovato percorso professionale, per esprimere alcune considerazioni ed alcuni suggerimenti in tema di MIGRANTI:

1) E’ pacifico che in qualsiasi parte del mondo nessuno può sottrarsi alle regole. Sia a carattere generale che in ambito familiare o anche per se stessi. Talché, nessuno può svegliarsi la mattina, stiracchiare le braccia, sbadigliare e dire tra se e se: Oggi emigro per il tal paese . Bisogna che raccolga i pensieri, valuti la fattibilità del viaggio ed infine che il paese dove vuole andare abbia la capacità ricettiva di accoglierlo. Questo è un passo obbligato, specialmente se tutti prendono la stessa destinazione all’insaputa dell’altro;

2) E’ pacifico che navi mastodontiche, non mercantili né passeggeri, le cosiddette navi ONG battenti bandiera di paesi non Italiani, gettino ob torto collo, ombre sinistre di malaffare. Specialmente quando poi si scopre che hanno contatti con gli scafisti, trafficanti di schiavi o che arrivano a speronare addirittura le motovedette militari del nostro Paese. Gli Italiani si chiedono chi paga l’equipaggio? Chi paga il comandante? Chi paga il carburante? Chi paga le derrate? A che scopo se poi non c’è un ritorno neanche a pareggio? E’ vero che con il corrispettivo di uno solo di questi illeciti trasporti si possono sfamare 1000 bambini in Africa per un anno?

E veniamo al dunque. Signor Ministro, piuttosto che sottostare agli umori (sbagliati) di Francia (la vera colpevole di queste emigrazioni) e della Germania con accordi che già in partenza si mostrano ripetitivi e inconsistenti destinati ad essere rotti, specialmente se gli impegni sono assunti su base volontaria , non può essere Lei protagonista di un accordo al quale “non si può rifiutare”?

DIA DISPOSIZIONE, di concerto con il Ministero degli Affari Esteri, ai nostri Consolati, costringa i Paesi EU a fare altrettanto, affinché rilascino un visto di ingresso per il paese desiderato a fronte dell’esibizione di un documento (che attualmente gettano a mare per non essere rimpatriati) cosicché i disperati non hanno modo di rischiare la vita con una incerta traversata. Al costo della metà (e anche meno) delle somme che pagano, possono salire a bordo di un aereo di linea o di una nave passeggeri. A questa stregua avremo persone identificate (riducendo al minimo il rischio terrorismo) e flussi statisticamente aggiornati.

Signor Ministro, non c’è solo l’Africa. E’ noto che gran parte del Popolo Venezuelano scappa dal Comunismo. Attraversano a piedi interi Stati. Donne, bambini, vecchi … e molti non arrivano a destino. Perché a costoro è inibito emigrare anche clandestinamente in Europa? Si potrebbe progettare anche una sorta di tassa da destinare alla prima accoglienza e sollevare gli Italiani da un ulteriore peso . Ovviamente bisognerebbe stabilire un protocollo di precedenza (per i profughi, le donne ed i bambini) nonché la previsioni di eccezioni .

Il Suo subordinato, Gennaro Nablo –  Ispettore Capo della Polizia di Stato in congedo