“Indossare il velo nello spazio pubblico non è affar mio. Il velo nei servizi pubblici, a scuola, quando educano i nostri figli è affar mio”. Alla domanda di Meeting the 1st sull’uso del velo islamico, Emmanuel Macron ha reagito, giovedì 24 ottobre, alla controversia che si è scatenata all’interno del governo, differenziando tra “spazio pubblico” e “servizio pubblico”.
“Nei servizi pubblici, c’è un dovere di neutralità. Quando educhiamo i nostri figli, chiediamo che non ci siano segni religiosi ostentati”, ha continuato. “Dopo, quel che accade nello spazio pubblico, non è affare dello Stato o del Presidente della Repubblica”, ha dichiarato il presidente
Il dibattito si è acceso quando un membro dell’Assemblea Nazionale ha criticato una donna musulmana velata che ha accompagnato una gita scolastica al Consiglio Regionale della Borgogna-Franca Contea.
Non mais je rêve !
Le totalitarisme islamique s’installe partout dans notre société avec le port du #voile et #Macron s’en lave les mains.
La France a besoin d’un président à poigne et non d’un Ponce Pilate.
J’appelle à résister à ce renoncement tragique. https://t.co/FXvJI0eQ4X— Karim Ouchikh (@OuchikhKarim) October 24, 2019
Francia: accompagnatrice scolastica velata lancia accuse di “islamofobia”