di Pietro Mancini – – www.affaritaliani.it
Forse, giovedì sera, nello studio ostile della Gruber, è nata la “Marine Le Pen della Garbatella”, senza un padre, fascistone e imbarazzante, come il camerata Jean-Marie. Giorgia Meloni ha sistemato la conduttrice, che difendeva gli ex premier del PD. E si è rivelata una incisiva, giovane leader, non subalterna a Salvini, nel centro-destra post-Berlusconi.
Secondo la leader di “Fratelli d’Italia”, l’Unione europea sarebbe stata più comprensiva con altri governi, come quello di Renzi, rispetto a quello in cui c’era Matteo Salvini. “Solo quando un esecutivo fa gli interessi di Bonn e Parigi, la UE dà il disco verde”.
“L’Unione europea ha imposto un deficit all’1,4 per cento, adesso vediamo cosa dirà a Conte”, ha spiegato la deputata romana. Gruber, come fa sempre con gli ospiti sgraditi, la ha interrotta: “Onorevole Meloni, sta dicendo una sciocchezza !”.
Ma Giorgia non ha incassato, in silenzio, e ha replicato seccamente: “Io sono stufa di questo suo atteggiamento. Se sostiene che io dico delle sciocchezze, mi deve rispondere nel merito, perché io sono abituata ad argomentare”. Gruber, sussiegosa : “Guardi, io non mi metto a litigare con lei”.
Meloni : “Eh no, deve argomentare, mi infastidisce, molto, sentirmi dire che esterno sciocchezze”.
“Continuiamo pure, si è arresa Lilli. “Sì, ma con rispetto” ha concluso, con fermezza, l’ex ministra.
Match vinto, nettamente, da Meloni, sulla sua avversaria, vanamente spalleggiata da Beppe Severgnini.