di Silvia Mancinelli – ADNKRONOS – E’ dell’89enne scomparsa da Ponte di Nona sei giorni fa il corpo trovato nel terreno davanti al centro commerciale ‘Unico’. Gli uomini della protezione civile che la cercavano da giorni – e che con 5 associazioni e con i carabinieri si erano rimessi sulle sue tracce – hanno notato il corpo alle 10:30 nel terreno in via don Primo Mazzolari, a Roma. In posizione supina all’interno di una buca e in stato di parziale decomposizione, con il capo bruciato o forse annerito a causa della decomposizione stessa, la donna è stata riconosciuta grazie ai documenti che aveva nel portafoglio all’interno della borsa.
A infittire il mistero è il fatto che la stessa protezione civile che l’ha trovata non l’aveva invece notata domenica e lunedì scorso quando, sempre insieme ai carabinieri di Tivoli, impegnati nelle indagini, era passata nello stesso terreno per una battuta. Sul posto la figlia della donna e alcuni familiari. Per tutti è impossibile che l’anziana sia andata da sola in quel punto, considerate le sue difficoltà a deambulare. “Sono sei giorni che la cerchiamo – dice il nipote – ieri l’abbiamo cercata coi cani molecolari. L’hanno portata ieri sera”.
L’IPOTESI – “Venerdì 13 è andata prima dal medico, poi al bar per una spremuta e da lì all’edicola per acquistare le sue solite riviste. Le telecamere di sorveglianza hanno ripreso tutto il suo percorso, ma a un certo punto è scomparsa e non escludo che mia madre abbia accettato un passaggio” dice all’AdnKronos Laura, figlia di Amina De Amicis. “Noi l’abbiamo cercata da subito e in questa area siamo passati tante volte, senza mai averla vista – continua -. Mia madre poi era una donna sveglia e lucida, non soffriva di Alzheimer e mai si allontanava”.
IL RITROVAMENTO – Il corpo era a terra, gonfio e in posizione supina, le gambe piegate e allargate. Vestita ma con la gonna tirata su e gli slip abbandonati accanto: come apprende l’AdnKronos, l’89enne potrebbe esser stata violentata da un uomo che l’avrebbe poi lasciata lì ormai senza vita, senza toccarle borsa e soldi. Ma non solo, perché un particolare più di tutti rende fitto e terribile il giallo.
LE INDAGINI – La testa della donna era bruciata o forse completamente annerita a causa della decomposizione – causa che gli investigatori non escludono. Ipotesi che sarà chiarita dall’autopsia che sarà effettuata nei prossimi giorni.
Per riconoscerla sono stati fondamentali gli occhiali da vista che al sole diventavano rosa. Uno ‘sfregio’ che però sarebbe stato compiuto altrove, mancando sull’erba secca dal sole tracce di incendio. La tanichetta di un motorino, forse la stessa utilizzata per contenere il liquido infiammabile, è stata sequestrata dai carabinieri. Che sia stata portata lì in un secondo momento, insieme al corpo, è ancora tutto da capire. “L’hanno portata qui stanotte – sono convinti amici e parenti – noi fino all’ultimo l’abbiamo cercata e qui passano continuamente i residenti che portano a passeggio i cani”.