da Conflitti e Strategie – – Bisogna invadere la Svezia e occorre farlo subito. La Svezia non è più il posto delle fragole ma è il regno dei necrofili, la patria dei senza genere dove gli asterischi impediscono agli uomini di essere uomini, alle donne di essere donne e a tutti di essere umani. Dove domina l’agrammaticale ogni cosa è lecita, anche il cannibalismo.
La Svezia, patria del politicamente corretto, è il crepuscolo dell’Europa e della civiltà occidentale. Chiunque abbia letto il libro di J. Friedman, Il conformismo morale come regime, che racconta le vicissitudini decandentistiche degli scandinavi, sa che non stiamo esagerando. La Svezia è l’avamposto degli ultracorpi dell’integrazione e della differenza indifferenziata che rende la società una poltiglia disumana e disgustosa. Il disgusto è proprio il vessillo di un luogo simile perché solo uno svedese, senza arte culinaria né parte gastronomica, poteva arrivare a proporre il consumo di carne umana per tutelare l’ambiente.
“Magnus Soderlund, professore alla School of Economics di Stoccolma, durante un programma televisivo locale, dedicato a un evento sul “cibo del futuro“, ha suggerito che potrebbe essere necessario ricorrere al cannibalismo per salvare il nostro pianeta dai cambiamenti climatici.
Soderlund ha anche aggiunto come potrebbe necessario organizzare più seminari sulla necessità di consumare carne umana per fermare il riscaldamento globale. Secondo questo ricercatore, mangiare cadaveri umani anziché carne e verdure potrebbe essere la soluzione al problema ambientale, poiché sostituirebbe l’industria della carne e l’agricoltura, che, secondo diversi ambientalisti, è in gran parte responsabile del riscaldamento globale.
Mangiare carne umana per salvare il pianeta: la proposta in Svezia
Mangiare carne umana, secondo il ricercatore, libererebbe, inoltre, la civiltà da uno dei tabù più antichi. ”Oggi consumare il corpo di un cadavere – spiega – significa oltraggiare in qualche modo il defunto”. L’intervento del ricercatore e professore svedese, è andato in onda la scorsa settimana, ed è stato accompagnato da una rappresentazione grafica alquanto scioccante, di forchette che infilzano delle mani umane”.
Viviamo veramente in un ambiente di mentecatti.
Non mancherà qualcuno che lo prenderà sul serio e inizierà a modificare la dieta con menù innovativi: stinco di Gianni al forno, testina di Michele con patate, capocollo di Alfredo con insalata, petto di Alberto con verdure grigliate, Antonella in porchetta e Lucia in salmì.
Bisogna bombardare Stoccolma, prima che questi vichinghi che hanno scambiato la civiltà per una ricetta ci mettano in pentola. In fin dei conti, eliminare la Svezia sarebbe una piccola perdita per il pianeta ma un grande vantaggio per quel che resta della nostra povera specie, di sempre meno Homines Sapientes e di molti stolti. Metterei ovviamente in salvo i film di Ingmar Bergman affinché la Svezia possa essere ricordata esclusivamente per le sue ultime menti eccellenti prima della mutazione antropologica. Finirebbe questa dittatura della sciocchezza che consegna persino dei Nobel per la pace o per la letteratura a chi ammazza e a chi non sa scrivere.