Resta nel carcere di Ancona, dopo il giudizio direttissimo, il 60enne tunisino che ha minacciato con un coltello una bambina di 2 anni per estorcere del denaro alla madre. L’episodio si è verificato durante la mattinata dello scorso mercoledì 28 agosto, a bordo del bus 1/4. Quando il mezzo è giunto all’altezza di via Marconi, il rapinatore magrebino ha deciso di entrare in azione, prendendo di mira una giovane madre straniera.
Dopo averla raggiunta, l’uomo ha puntato la lama di un coltello al collo della figlia della donna, una bambina di soli due anni. “Dammi la borsa o le faccio del male”, ha sussurrato il 60enne alla giovane madre, come riportato da “AnconaToday”. Pietrificata dal terrore, quest’ultima non ha potuto far altro che cedere al rapinatore quanto le era stato richiesto, mentre a bordo dell’autobus nessuno si era reso minimamente conto di che cosa stesse accadendo.
Alla prima fermata disponibile, il 60enne è sceso di corsa dal mezzo, allontanadosi rapidamente e riuscendo a far perdere le proprie tracce.
La vittima ha chiesto immediatamente aiuto al conducente e, contattata la polizia, ha sporto denuncia in questura e raccontato ogni dettaglio della vicenda accadutale. Le ricerche condotte dagli inquirenti hanno consentito di rintracciare in breve tempo il cellulare della donna grazie all’analisi dei tabulati. Questo si trovava già nelle mani di un individuo totalmente estraneo ai fatti, che aveva acquistato lo smartphone come apparecchio usato in un negozio di elettronica.
Riusciti a risalire al responsabile, gli agenti della questura di Ancona lo hanno arrestato, spedendolo dietro le sbarre del carcere. Ieri la convalida del fermo da parte del giudice, che ha disposto la custodia cautelare in carcere fino allo svolgimento del regolare processo ai danni del 60enne tunisino.
“I migranti oggi sono l’elemento umano, l’avanguardia di questa globalizzazione e ci offrono uno stile di vita che presto sarà molto diffuso per tutti noi“. (Boldrini)