Uno dei grandi misteri dell’Unione è chi riceve i cospicui contributi europei per le ONG. Si tratta di un vero e proprio segreto quasi impenetrabile. Antonio Maria Rinaldi, con altri esponenti di ID, ha quindi presentato un’interrogazione per giungere a fondo al problema e ve la presentiamo qui.
COFIRMATARI: Rinaldi, Campomenosi, Zanni, Vuolo, Tardino, Casanova e Adinolfi.
Secondo la Corte dei Conti, nello special report (35/2018), l’1,7% del bilancio dell’UE e il 6,8% dei Fondi Europei di Sviluppo sono implementati attraverso le ONG: durante il periodo 2014-2017 la Commissione ha stanziato circa 11,3 miliardi di euro.
Inoltre, secondo il report:
– la Commissione non è stata sufficientemente trasparente riguardo all’attuazione dei fondi UE da parte delle ONG;
– l’assegnazione dello status di ONG nel sistema contabile della Commissione è basato solo sull’autodichiarazione e su controlli troppo limitati;
– le informazioni raccolte sui fondi UE gestiti dalle ONG non sono uniformi: in particolare, nell’ambito dell’azione esterna, sulle reti di ONG internazionali e nei progetti di gestione indiretta, la Commissione non dispone di informazioni complete;
– la mancanza di informazioni disponibili ha ostacolato i controlli della Commissione.
Considerando:
– le preoccupanti mancanze della Commissione registrate dall’ECA;
– i sospetti di coordinamento tra ONG e scafisti nel Mediterraneo;
– la risposta data alla WQ E-000612/2019, dove si prevede l’elenco dei beneficiari di contratti con l’UE non prima del 2021;
si chiede alla CE se può certificare che la spesa dei fondi UE veicolati attraverso le ONG, specialmente nell’ambito dell’azione esterna, non stia finanziando indirettamente organizzazioni legate al crimine, al riciclaggio di denaro, al terrorismo e al traffico di esseri umani nel Mediterraneo.