Se avessimo avuto Uomini, non saremmo arrivati a questo punto

di Ornella Mariani

Le circa quattrocento nomine da rinnovare fra marzo e aprile del 2020 danno la misura dello squallore; della miseria morale e della trivialità etica, politica e culturale di Comparse che hanno istituzionalizzato l’asta delle poltrone ed il Governo del Potere, sotto la regia del figlio di Bernardo Mattarella ed in linea di continuità col concetto di Democrazia di “napolitana” memoria.

Protagonista del volgare showdown è Giuseppe Conte.
Uno Sconosciuto.
Un Invisibile.
Uno non Eletto né votato.
Uno che da Avvocato del Popolo si è rivelato Avvocato della Casta.
Uno senza spessore che, autovocatosi a Censore, moraleggia ed ostenta coraggio dopo aver proditoriamente tradito e dileggiato con la Krukka un Ministro del proprio Governo.
Uno che, un passo indietro al Bibitaro nazionale, festeggiò l’esito elettorale nella sede pentastellata per poi affrancarsi dell’etichetta appioppatagli da Costui e collocarsi nella Sinistra già ben espressa dagli eventi di Bibbiano; dagli scandali giudiziari; dai tentacoli della piovra bancaria e da quanto di più ripugnante tenga banco sulle pur asservite pagine dei Media nostrani.

In definitiva: uno Statista da avanspettacolo, che si esibisce per la platea delle Cirinnà e dei Fiano e che, se solo qualche mese fa era considerato dall’Establishment europeo un “burattino”, oggi gode di una singolare aura di rispettabilità adeguandosi alle aspettative macroniste di trasformare l’Italia, già pattumiera del Continente, in una Provincia periferica della Francia.
E tuttavia Costui sembra piacere agli Italiani.

Quelli che, nel momento più buio della Storia repubblicana, continuano ad avere un solo irrisolvibile problema: gli Italiani!
Quelli che, senza un briciolo di ritegno e dignità, sono sempre pronti ad inchinarsi al Potente di turno e a tributare generose ovazioni al Buffone di turno; ai suoi Cortigiani; ai suoi Giullari; ai suoi Mazzettari; ai suoi Opportunisti; ai suoi Nani ed ai suoi Truffatori.
Quelli che hanno indotto il Sondaggista Renato Mannhaimer a calcolare a vantaggio dell’Avvocato di Volturara Appula un indice di popolarità addirittura superiore a quello riconosciuto all’Inquilino del Quirinale.

E così sia, dunque!, e sia Premier Un Tale che, figlio di un Dio minore della Politica, conformemente al proprio Portavoce ha mostrato inclinazione all’artificio e all’impostura.

Sul suo curriculum, infatti, si legge che:
avrebbe “perfezionato” gli studi alla New York University; tuttavia l’Incaricato di quella Università: Michelle Tsai, ha dichiarato al New York Times di non aver rinvenuto “traccia della presenza di Conte né come Insegnante né come Ricercatore né come Studente” e ne ha escluso la frequenza dei corsi della New York University, a meno di non aver partecipato a sedute di due giorni per le quali l’Istituto non conserva documenti;
avrebbe frequentato l’austriaco International Kultur Institut ma, in proposito, la Giornalista Jeanne Perego scrive: “Il prof. Giuseppe Conte ha perfezionato gli studi giuridici a Vienna, all’International Kulturinstitute; che non esiste. Per contro, esiste l’Internationales Kulturinstitute, ovvero una semplice scuola di lingue”;
avrebbe vantato attività di perfezionamento presso la Sorbona, ma anche in questi archivi il suo nome non risulta;
sarebbe stato “designato a far parte del Social Justice Group istituito presso l’Unione europea”, che non ha alcun organismo così definito;
sarebbe stato Consulente legale della Camera di Commercio di Roma ove, in realtà, ha svolto una sola consulenza nel 2008;
sarebbe stato Associato dell’accorsato Studio legale Alpa, che lo ha smentito.

Sono pesanti, dunque, le incongruenze del profilo morale ed intellettuale di questa rinnovata versione collodiana di voltagabbana che, travestito da Statista ed armato di spocchiosa presunzione e demagogico pressappochismo, si è posto a Capo di una banda promiscua di Cialtroni.

E’ l’epilogo dell’ennesima farsa democratica, connotata dall’assenza di progettualità; di strategie; di visioni economiche a medio e lungo termine e, soprattutto, di onestà conseguendone l’ininfluenza del de Profundis da cantare ad un Avventuriero come di Maio o ad un Indagato in Mafia Capitale come Zingaretti.

Dovrebbe, invece, pesare sulle coscienze di tutti aver cantato il de Profundis all’Italia per solo e servile omaggio a quei Poteri forti che dei nostri destini se ne strafottono, almeno nella stessa misura in cui se ne strafottono irresponsabilmente gli Italiani stessi.
L’impasse avrebbe potuto risolversi con una epocale dimissione dei Parlamentari della Lega e di Fratelli d’Italia; ma, in un Paese in cui governa chi perde e si celebra il Golpe, c’è un dato inequivoco: la nuova Maggioranza si avvale di Dilettanti incompetenti e inetti e la nuova Opposizione è forte di Dilettanti incapaci e codardi!

Se avessimo avuto Uomini, non saremmo arrivati a questo punto.