Voto su Rousseau, aberrante tragedia partorita da un comico!

Di Giuseppe Fontana www.stanza101.org– “L’abilità in politica consiste nella capacità di prevedere ciò che accadrà domani, la settimana prossima, il mese prossimo, l’anno prossimo. E successivamente nell’essere in grado di spiegare perché non è avvenuto.”
Ciò che si potrebbe certamente affermare, circa i grandi personaggi storici, è il notevole contributo che, innanzi al sorgere di imbarazzanti diatribe, costoro puntualmente ci forniscono ai fini di una corretta interpretazione della realtà troppo spesso avvolta dall’opaco velo della retorica . La sopracitata frase, la cui paternità è da attribuirsi a Winston Churchill, tende ad essere infatti, estremamente esaustiva nel fotografare la capacità di risoluzione di una crisi governativa il cui parto ha indotto una innaturale, quanto opportunistica , alleanza tra M5S e Partito Democratico che, sull’incoerenza dell’agire politico, fonda le proprie radici.

Dopo anni di retorica pentastellata , con il frequente, ripetitivo ed a tratti anche noioso richiamo costante all’Honestà, verrebbe da chiedersi dove sia finita, ad oggi, almeno quella intellettuale che pareva essere, a dir loro, esclusività del “Movimento”stesso. Ciò che invece bisognerebbe spiegare, a lorsignori, è che il prerequisito all’onesta è indubbiamente rappresentato dalla forza della coerenza mostrata nel sostegno alle proprie idee. Tutto ciò, sempre e comunque, indipendentemente dalla ricerca di consenso o, ancor peggio, dal cedere innanzi all’ammiccante richiamo che le “sirene del potere” offrono attraverso la promessa di confortanti “poltrone” .

Sedersi ad un tavolo programmatico e mutare così repentinamente opinione su un Partito, che loro stessi definirono “di Bibbiano” fino ad qualche settimana addietro, pone un’importante riflessione che, oltrepassando l’incoerenza, sconfinerebbe nell’analisi del “patologico”! Risulta altrettanto chiaro ed evidente quanto, in tale contesto, la questione legata alle tematiche dell’aumento dell’ IVA e del completamento del programma pentastellato siano, molto probabilmente, una banale e al contempo patetica scusa per sfuggire al quel giudizio popolare che, senza i noti “giochi di palazzo ” (così tanto osteggiati in passato dai grillini ), avrebbe indubbiamente elevato la Lega di Matteo Salvini, a prima forza di governo realmente sovranista sul panorama politico europeo.

Gli uomini, come le idee, si misurano e pesano solo attraverso la prova dei fatti. E quest’ultimi, ieri hanno mostrato una indiscussa e mostruosa verità, ovvero, la strepitosa potenza di determinate forze esterne al nostro Paese, capaci di modificare le più ortodosse inclinazioni di dirigenti e militanti in seno ad un movimento che dell’antisistema, in passato, ne ha fece il proprio stendardo. A conferma di ciò, il ruolo cruciale dei pentastellati, in relazione all’elezione di Ursula von der Leyen, come presidente della commissione europea, rappresenta pertanto solo un pallido e banale esempio, capace di immortalare però, già nei mesi scorsi, l’elevato grado di metamorfosi a cui stranamente andava già incontro il M5S .

Il passaggio di tale formazione politica da anticasta ad esecutrice di volontà sovranazionali, mostra la pericolosità reale dell’attuale Sistema politico-economico globale che, ingannevolmente, ci induce a credere di poter essere i reali registi, attraverso il libero voto, dei nostri destini.
In tale contesto, banali forme di democrazia diretta si prestano, tuttavia, a facili schemi di manipolazione sociale, rappresentando pertanto un rimedio peggiore della malattia stessa. Il retorico e tardivo ricorso alla piattaforma Rousseau, avvenuto solo dopo la conclusione degli accordi programmatici con i nuovi alleati progressisti e preceduto dai videomessaggi di Conte, Grillo e di Di Maio, risulterebbe già in partenza vano ed ipocrita. Piuttosto, il vero interrogativo da porsi, sarebbe inerente alle motivazioni, o sollecitudini, che abbiano spinto quel 70% degli iscritti a tale piattaforma a mutar così repentinamente opinione su una formazione partitica che, fino a qualche settimana addietro, veniva additata da taluni dirigenti come “male assoluto” .

Una gigantesca tragedia mescolata con la farsa, il cui unico responsabile sarà, paradossalmente, un comico che in un paese normale avrebbe avuto eco solo tra le mura di una maleodorante bettola tramutata impropriamente in mediocre osteria.

Attualmente, il vero rischio è che, tra l’opinione pubblica possa erroneamente serpeggiare la malsana convinzione che, le poltrone, altro non siano che un mero strumento di chi detiene realmente il potere, donate come premio ai vari kapò della democrazia. In attesa che il tempo metta “ogni Re sul proprio trono, ed ogni pagliaccio dentro al proprio circo”, indipendentemente dalle avversità, con la testardaggine e l’impertinenza che da sempre ci contraddistingue , dando voce al vero ed al giusto continueremo a difendere il trionfo delle idee sulle opinioni!