26 apr. – E’ stato il fidanzato e convivente Francesco Lo Presti, 34 anni, ad uccidere Vanessa Scialfa, 20 anni. Lui stesso dopo un lungo interrogatorio e’ crollato ed ha accompagnato gli inquirenti nel luogo dove aveva abbandonato il corpo.
Tra i due ci sarebbe stato un litigio, forse scoppiato per gelosia. L’uomo avrebbe strangolato Vanessa, quindi dopo avere gettato il corpo dal cavalcavia della statale 117 bis, sarebbe andato dai carabinieri a denunciare la scomparsa della fidanzata, raccontando del litigio al termine del quale lei era uscita da casa. I militari avevano interrogato Lo Presti per 12 ore, ma il giovane aveva continuato a dare quella versione dei fatti senza cadere in contraddizioni.
Nel frattempo era stato costituito il congiunto gruppo per le ricerche di carabinieri e polizia. Questa mattina Lo Presti e’ stato nuovamente sentito negli uffici della questura e al suo racconto sarebbero cominciate ad emergere incongruenze. Messo di fronte all’evidenza il trentaquattrenne disoccupato e’ crollato ed ha condotto gli inquirenti nei pressi della ex miniera dove aveva abbandonato il cadavere di Vanessa.
Straziati i genitori della ragazza. Il padre all’obitorio di Enna dopo il riconoscimento ha mormorato: “Datemelo tra le mani”. Non ci sono ancora particolari sulle modalita’ dell’omicidio, ma sembra che la ragazza sia stata strangolata. Lo Presti e’ in stato di fermo con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere.
E’ stata strangolata, poi avvolta con cura in un lenzuolo e quindi gettata da un cavalcavia. Vanessa Scialfa potrebbe essere stata uccisa al culmine di una banale discussione con il convivente finita in tragedia. Francesco Lo Presti, 34 anni, negli uffici della questura di Enna ha sostenuto il lungo interrogatorio alla presenza di un difensore. Il delitto di Vanessa ha suscitato enorme impressione e sono numerosi i gruppi nella comunita’ dei social network. agi