È stata espulsa e rimandata in Marocco Salma Bencharki, moglie di Abderrahim Moutaharrik, il pugile dell’Isis, condannato per terrorismo e attualmente in carcere. La donna – rivelano fonti del Viminale – è stata rimpatriata dagli uomini della polizia di Lecco che hanno eseguito l’ordine di allontanamento per motivi di sicurezza dello Stato, firmato dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.
La cittadina marocchina è ritenuta anche lei parte dell’associazione con finalità terroristiche, ed è stata condannata per questo. Al “pugile dell’Isis”, così chiamato perché talentuoso atleta di kickboxing, che nelle intercettazioni parlava anche di un possibile attentato in Vaticano, è stata anche notificata la revoca della cittadinanza italiana, come proposto dal Viminale qualche mese fa.
Salma Bencharki era stata condannata in via definitiva a 3 anni e 4 mesi, dopo essere stata prima in carcere, dopo l’arresto del 2016, e poi ai domiciliari e di recente aveva finito di scontare la pena. Stando all’inchiesta, Moutaharrik (che a differenza della moglie era cittadino italiano ed è tuttora in carcere con una condanna definitiva a 6 anni) aveva ricevuto, ai primi di aprile 2016, un messaggio direttamente dal Califfato con un WhatsApp.
Un altro imputato, Abderrahmane Khachia, fratello di un ‘martire’ morto in Siria, era stato condannato a 5 anni e 4 mesi, mentre 3 anni e 4 mesi erano stati inflitti a Wafa Koraichi, sorella di Mohamed Koraichi, marocchino che assieme alla moglie italiana, Alice Brignoli, tempo fa lasciò Bulciago, nel Lecchese, per unirsi alle milizie dell’Isis portando anche i tre figli piccoli. ANSAMED