IMOLA, 26 Aprile – I Comuni del Circondario con le relative proposte di deliberazione, al fine di agevolare e rendere più efficienti e efficaci le operazioni legate alla formazione degli elenchi, ruoli e documenti con mezzi informatici, preordinati alla riscossione coattiva, hanno preso atto soltanto della “completa gratuità” di servizi messi agli Enti creditori da Equitalia deliberando così la Convenzione per l’affidamento di delicati e sensibilissimi servizi, senza pensare minimamente come avrebbero questa struttura avrebbe agito.
Equitalia è un gruppo fondato dall’Agenzia delle Entrate e l’Inps per la riscossione dei tributi e da subito è stato destinatario di una campagna che molti si sono affrettati ad equiparare a quelle più infami come il terrorismo.
Equitalia ha come Amministratore Delegato Attilio Befera, Amministratore Delegato e percepisce 456.733 euro di stipendio annui (fonte Agenzia delle Entrate).
Equitalia, pretende soldi anche da chi non li ha, e li tratta come se il fatto di non averceli fosse una colpa.
Equitalia, applica il 4.65% per i pagamenti entro i 60gg e ben il doppio oltre i questo termine. Ma, per incassare i crediti dei propri clienti non esita a punire i “malcapitati di turno” con penali e tassi di interessi assurdi, tali da triplicare in breve termine l’importo dovuto.
Equitalia, consente una rateazione del debito di 72 rate, ma non permette di rateizzare una parte del debito, insomma o tutto niente. In questo modo oltre agli interessi usurai, addebita anche gli interessi per dilazione di pagamento.
Equitalia in caso di mancato pagamento delle cartelle esattoriali anche per cifre modeste, fa scattare il fermo amministrativo dell’automobile del “debitore”, rendendo così impossibile al debitore persino recarsi al lavoro. Se qualcuno, nell’impossibilità di farne a meno, si azzarda a usare il mezzo sequestrato, scattano sanzioni persino più alte dell’importo dovuto.
Equitalia – come se non bastassero i problemi economici a minarne la serenità – con le sue vessazioni fa si che moltissime persone cadono nel tunnel della depressione. Per questo gravissimo motivo, fu presentata a suo tempo interrogazione alla Commissione Europea avente proprio per oggetto: i crescenti episodi di “suicidi per insolvenza” da parte di imprenditori“.
Inutile dire che la risposta della commissione, prometteva di intraprendere interventi favorevoli in questa direzione di cui non si è visto l’ombra.
Equitalia”, oltre ad applicare tassi di interesse pazzeschi (in pochi anni la cifra dovuta triplica…) strappa alle famiglie in difficoltà economica la casa, spesso pagata in anni e anni di rinunce e sacrifici e lo fa anche illegalmente, quando il credito è inferiore agli 8.000 euro.
Equitalia, con le nuove normative approvate recentemente nel più assoluto silenzio potrà prelevare i soldi direttamente dai conti correnti, e pignorare le case in meno di 3 mesi dalla partenza delle procedura. La cosa che fa rabbrividire, è che le case dei poveri malcapitati vengono svendute all’asta, a speculatori, evasori fiscali o chi ricicla soldi sporchi, che la acquista a prezzo stracciato, per rivenderla senza neanche fare la voltura almeno al triplo.
Equitalia, ha come mission lo strozzinaggio e l’usura legalizzata e per dare senso, voce e corpo, per dare Cifra alla qualità di ciò che dico voglio portare alla vostra attenzione e valutazione quanto accade ad ognuno di noi se ha un debito di 10.000 euro nei suoi confronti.
Facciamo un esempio: Una casa che abbiamo acquistato col mutuo a prezzo di mercato di 220.000 euro, con gli interessi del mutuo ventennale, ne restituiamo circa 350.000. Ora poniamo che si abbia un debito di 10 mila euro nei confronti di Equitalia e che, con gli interessi e le penali il nostro debito abbia raggiunto in un paio di anni 30.000 euro.
Equitalia per recuperarli, svende all’asta la nostra casa al prezzo di 47.500 euro che con l’aggiunta del 12% delle spese di aggiudicazione dell’incanto a base d’asta incassa 53.500. euro. Una volta venduta la casa, Equitalia si trattiene i 30.000 euro del debito che abbiamo nostro malgrado maturato, ci addebitano le spese dell’asta e delle pratiche per un importo di almeno 5.000 euro e ci restituiscono così la modica cifra di 18.500 euro.
Quindi a conti fatti, per sanare un debito iniziale di 10.000 euro, che è arrivato in fretta a 30.000 euro, ci hanno privato della casa che abbiamo pagato 350.000 euro, restituendoti 18.500 euro: in pratica, quel debito di 10.000 euro non ti è costato 30.000 euro, bensì 331.500 Euro.
Equitalia per i suddetti e molti altri motivi che non stiamo ad elencare dovrebbe essere processata dalla Corte di Giustizia Europea perché lede i diritti umani ed è responsabile dei suicidi di molti imprenditori.
Premesso che: siamo tutti d’accordo sul fatto che le tasse, i tributi e le sanzioni vadano pagate. Allo stesso modo, siamo tutti d’accordo sul fatto che chi non le paga debba renderne conto. Ma, voglio credere che non siamo tutti d’accordo sui metodi coercitivi messi in atto dalla usurocrazia di Equitalia.
A mio avviso – e non solo -, l’affidarsi ad Equitalia come agente di riscossione dei crediti al servizio tributi da parte dei Comuni del Circondario, è stata una scelta del tutto sbagliata in quanto queste Amministrazioni evidentemente, non ha ben considerato chi e che metodi avrebbe usato per – forse – ottenere il credito. Nel caso invece di averlo fatto in piena coscienza, si può definire la scelta scellerata e disumana e chi l’ha fatta deve sentirsi in colpa davanti agli uomini e davanti a Dio per la complicità anche se indiretta di tutte queste tragedie umane.
Il fronte dei Comuni che scelgono di rinunciare a alla convenzione con Equitalia si allarga sempre più, prima di tutto a causa dei metodi, poi perché il danno che non vale il guadagno. Inoltre molti comuni hanno capito che a far da sé si ottiene meglio e di più. Altri Comuni si consorziano per porre in esercizio anche questo servizio.
I Comuni hanno una conoscenza del territorio e dei suoi contribuenti migliore rispetto a quella di qualsiasi altro soggetto istituzionale e proprio per questo è possibile creare un miglior rapporto anche con quei cittadini insolventi, garantendo la riscossione coattiva senza mettere sul lastrico le famiglie in difficoltà che manifestano tutta l’intenzione di pagare.
Occorre la volontà di creare un rapporto più umano e diretto con chi ha qualche debito. E questo rapporto si configura come una forma di tutela nei confronti dei cittadini che si trovano alle prese con qualche debito e che potranno saldarlo (com’è giusto che sia) senza che intervengano azioni drastiche come il pignoramento della casa o dei propri beni o drammatiche come il suicidio.
Le procedure potranno essere costantemente monitorate dai Sindaci e le azioni di riscossione verranno decise di concerto con la nostra Amministrazione. In questo modo il Comune corrisponderà al Servizio Tributi incaricato solo le spese postali. Tutte le altre competenze saranno a carico dell’utente, lasciando così inalterata la somma che spetta al Comune.
Dal punto di vista economico – secondo esperienze dirette di Comuni che hanno già intrapreso questa procedura – per un comune di 3350 abitanti, tornare a occuparsi direttamente dei tributi ordinari, significa avere un risparmio che va dai 20 ai 30mila euro all’anno. Se invece venisse consorziato o unificato come gli altri servizi del Circondario il risparmio per ogni Comune grande o piccolo sarebbe non indifferente.
Considerato che: oltre a stigmatizzare le vessazioni di Equitalia desidero denunciare pubblicamente e istituzionalmente questi fatti drastici e drammatici perpetrati da questo pseudo-ente e portare alla vostra attenzione per le debite considerazioni che esiste la Legge (166/2011) la quale prevede che i Comuni possono anche non servirsi di Equitalia per riscuotere i loro crediti.
Pertanto, alla luce di quanto suesposto il Consigliere Indipendente di minoranza chiede al Presidente, alla Giunta ed all’Assemblea di consocere quali sono i motivi etici, morali ed economici che inducono a mantenere una “Convenzione” che mai si sarebbe dovuta porre in essere con questa famigerata associazione a delinquere di stampo usurocratico, la quale, oltre ai soldi, toglie la vita alle persone.
Inoltre Manocchia invita l’Ente di via Boccaccio a farsi carico attraverso una Conferenza dei Sindaci e la consulenza tecnico-giuridica delle persone preposte per compiti e competenze, di prendere in serio esame la possibilità che i Comuni del Circondario (10), recedano IMMEDIATAMENTE da questa “Convenzione”che per gli stessi non produce nulla di vantaggioso ma soltanto è un cappio inaccettabile per i propri cittadini.
Questo è quanto chiede Armando Manocchia Consigliere Indipendente di minoranza con una iterrogazione al Nuovo Circondario Imolese.
Sull’usura sono i magistrati che devono decidere se esiste o meno ( e visto quello che scrivi non ci dovrebbero essere dubbi!), ma non è l’unico reato ravvisabile , basta indagare su chi sono i personaggi che hanno usufruito ” degli espropri da usura” per trovare i ” compari”, di una possibile associazione a delinquere finalizzata all’arricchimento illecito!