Giuseppe Sala è tornato a parlare del suo futuro intervistato a “In Onda” su La7 nella serata di ieri. “Io candidato premier? Per due anni non se ne parla. Poi potrà essere tutto. Sono tante le formule su cui si può dare un contributo. Io ho deciso da un certom omento in poi che la mia vita sarebbe stata dedicata alla politica. Mi impegnerò. Sulle formule vedremo“, ha detto. Per poi chiarire e smussare subito dopo: “Può succedere di tutto tra due anni. Posso anche ricandidarmi a sindaco. Perché credo che l’esempio di maggior successo della sinistra oggi in Italia sia Milano“.
Riguardo alla situazione del Pd ha dichiarato: “Il Pd non basta. Ci sono istanze,come quella ambientale, rispetto alla quale forze nuove e fresche, che riescano a farsi percepire come qualcosa di discontinuo, possono avere più forza. Se si andasse a votare adesso non credo che la sinistra possa vincere e mettere insieme il 40%. Cerchiamo di costruire un percorso per poterci arrivare”.
Spazio anche per qualche riflessione sulla recente condanna a sei messi per la vicenda della piastra Expo e sulle sue possibili implicazioni per il percorso politico di Sala: “La sento solo come una sofferenza personale. Se avessi qualche dubbio, non andrei domani a fare altre cose. Con Expo se non un miracolo, credo di aver fatto un mezzo miracolo“.
Precedentemente, ad un incontro pubblico intitolato “Tornare a vincere” con l’ex premier Paolo Gentiloni per l’Espresso live, Sala aveva dichiarato: “Per tornare a vincere non basta confidare nell’incompetenza degli altri. Bisogna scegliere meglio i temi da coprire ma soprattutto bisogna litigare di meno. Dall’altra parte c’e’ Matteo Salvini, non Matteo Renzi”. Per poi aggiungere: “Al Nord vedo una Lega diversa da quella di Salvini. Una Lega che sa cos’e’ il territorio, le problematiche delle comunita’”.