“Affacciato sulla finestra elettorale”. Un’immagine suggestiva, quella di Matteo Salvini che attende di capire il destino del governo. A proporla è il Quotidiano nazionale, ricordando come la Lega secondo un sondaggio di Antonio Noto veleggi spedita verso il 40%. Il futuro politico dell’alleanza con il M5s è più che incerto: “Accordo in salita, se non impossibile, sulle Autonomie. Scontri al fulmicotone tra il titolare del Viminale e quello della Difesa, la grillina Elisabetta Trenta, sui migranti”. E ancora: “Piano flat tax da 15 miliardi che la Lega vuole imporre, nella prossima manovra, e che Conte, spalleggiato da Tria, non vuole concedere”.
“Io non capisco perché Salvini abbia deciso di non andare al voto anticipato – si sfoga con un collega in Transatlantico Guido Crosetto, presidente di Fratelli d’Italia -. Tutto il suo partito glielo chiede. Gli imprenditori del Nord glielo chiedono. Noi lo chiediamo. Ma cosa aspetta? Di fare la fine di Renzi e Berlusconi? Non ha capito che la magistratura sta per massacrarlo?”.
La congiuntura temporale, secondo Crosetto, è chiarissima: l’attacco giudiziario partirà “appena sarà superata la finestra per il voto”. Quando, cioè, non sarà più possibile sciogliere le camere e convocare le urne a settembre. A quel punto, ogni discorso di crisi verrà accantonato, probabilmente, fino al gennaio 2020 o comunque dopo la manovra finanziaria. Ma se i grillini dovessero fare scherzi, tra Camera e Seanto, sul Decreto Sicurezza bis, “fino al 20 luglio la finestra elettorale resta aperta”. liberoquotidiano.it