di CTV / AFP | 11 luglio 2019 – – Le due tombe aperte oggi al cimitero teutonico all’interno della Città del Vaticano alla ricerca dei resti di Emanuela Orlandi, la ragazza scomparsa nel 1983. Tombe che sono risultate essere completamente vuote. Il legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, ha commentato così: “Mi aspettavo di tutto ma non di vedere le tombe vuote. Serve fare degli approfondimenti per capire come mai”
Le parole di Pietro Orlandi – “Sono state aperte le due tombe. E’ stata aperta la prima, è stato scavato perchè c’era una lastra a terra, pensando di trovare la tomba, invece hanno scavato, hanno bucato, c’era una apertura, sono entrati perchè c’era una stanza di circa tre metri per quattro, era completamente vuota, non c’erano neanche le ossa della persona che doveva essere sepolta lì“. Lo ha detto Pietro Orlandi ai giornalisti che attendevano fuori dai confini vaticani. E ha aggiunto: “Sono passati alla seconda tomba che era un sarcofago, hanno alzato il coperchio, doveva esserci la tomba della seconda principessa, e non c’era neanche quella. Quindi tutte e due le tombe non c’era traccia di nulla, non dico di Emanuela ma di nessuna delle due principesse che teoricamente dovevano essere sepolte lì”.
La conferma del Vaticano – “Si sono concluse alle ore 11.15 le operazioni al Campo Santo Teutonico nell’ambito delle incombenze istruttorie del caso Orlandi. Le ricerche hanno dato esito negativo: non è stato trovato alcun reperto umano né urne funerarie”, ha riferito il direttore della sala stampa vaticana Alessandro Gisotti.
Un mistero lungo 36 anni – Figlia di un commesso della prefettura della casa pontificia, Emanuela Orlandi scomparve il 22 giugno 1983, a soli 15 anni. Da allora rappresenta uno dei casi più oscuri della storia italiana e vaticana. Emanuela sparì dopo una lezione di musica alla scuola in Piazza Sant’Apollinare a Roma, non lontano dal Senato.