Tra i i sindaci pro migranti, che si curano più della politica nazionale che del Comune che amministrano, Luigi De Magistris è stato sempre, insieme al primo cittadino di Palermo Leoluca Orlando, uno dei più agguerriti avversari di Matteo Salvini. Ogni volta che il ministro dell’Interno respingeva una nave carica di clandestini, il sindaco di Napoli si sgolava a ripetere che il porto della propria città era aperto. Ora si accingerebbe addirittura a mettere in mare una vera e propria “flotta”, fatta da “velieri, gommoni e barche”, per andare a recuperare i migranti direttamente in mare.
“Il porto di Napoli è aperto”. De Magistris continua a dirlo. Lo ha detto anche alla capitana della Sea Watch 3, Carola Rackete, quando zigzagava sul limitare delle acque territoriali italiane perché era stata colpita da un divieto di ingresso. “Lo ripeto anche adesso”, tuona il sindaco di Napoli che oggi si trova proprio a Lampedusa.
Oggi, però, oltre alla solita propaganda da ultrà dell’immigrazione, ha aggiunto un folle proprosito. Starebbe costruendo “una piccola flotta”, fatta di “velieri, gommoni e barche” per “andare a soccorrere” i migranti irregolari direttamente in mare e portarli nel porto di Napoli. Una vera e propria provocazione contro Salvini che ha chiuso tutti i porti del Paese e che da un anno a questa parte sta spendendo tutte le sue forze per combattere gli ingressi illegali e i trafficanti di uomini.
Che sia una provocazione, lo dice lo stesso De Magistris. “Voglio vedere se si fa un maxiprocesso, abbiamo anche l’aula bunker… un de Magistris+700”, dice. “Da magistrato a sindaco – continua, poi – sono 120 i procedimenti a mio carico. Perché sono un mariolo? No perché facevo la caccia ai marioli…”.