Prof Sinagra. CSM oltre il ridicolo: sotto ‘tutela’ la Gip che ha liberato Carola

OLTRE IL RIDICOLO di Augusto Sinagra

Pare che il CSM abbia aperto un “procedimento a tutela” per la GIP di Agrigento Alessandra Vella autrice della scandalosa ordinanza relativa alla Carola Rackete della Sea-Watch 3.
Ordinanza scandalosa perché mostra come la giovin pulzella agrigentina o ignora o strumentalizza il diritto costituzionale, il diritto internazionale e il diritto penale con interpretazioni cui non giungerebbe neppure la più confusa mente umana. Ma, si sa, l’ordinanza in questione è preordinatamente e politicamente orientata.

Ora il CSM la pone sotto “tutela”. Non per impedire il ripetersi di provvedimenti come questo, ma per proteggerla non si capisce da che e da chi.

Premesso che non mi risultano fonti normative (di legge o di regolamento) che prevedano questo curioso “procedimento”, se la fanciulla agrigentina (indagata a Caltanissetta per falso ideologico commesso nell’esercizio delle funzioni giudiziarie) è oggetto di minacce alla sua integrità fisica, allora la competenza è del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza e non del CSM.

Se poi l’intemerata fanciulla freme di pudico sdegno per qualche critica, se ne faccia una ragione: i provvedimenti giudiziari come il suo possono e devono essere criticati.

Ma il CSM come la “tutela”? Facendole recapitare il cappuccino e il cornetto ogni mattina? Oppure attraverso una turnazione dei membri del CSM che si recano ad Agrigento per darle conforto? Ovvero impedendo -e in che modo?- che nessuno critichi la sua aberrante ordinanza?

Fino a qua il ridicolo. Ora segue la sfrontatezza.

Il CSM agisce in modo tradizionale: tra di essi, tra le correnti della ANM, si azzannano come i cani ma quando l’“attacco” viene dall’esterno, si chiudono a riccio in difesa dei loro privilegi di casta.
Il CSM potrebbe a questo punto aprire un “procedimento a tutela” pure nei confronti del noto Luca Palamara e dei suoi sodali (e tra questi pare, come ora si scopre dalle intercettazioni telefoniche, anche il Procuratore Generale presso la Corte di Cassazione) e anche nei confronti di quei magistrati che in numero crescente vengono arrestati per reati infamanti, compreso quello -ora indagato?- che ha avallato le infamie consumate in Val D’Elsa contro bambini sottratti alle famiglie.

La verità è che il CSM, a fronte delle emergenze giudiziarie delle quali la stampa, ancorchè asservita, è costretta a dare notizia, dovrebbe aprire un “procedimento a tutela” dei cittadini.

In tutto questo il figlio di Bernardo Mattarella, Presidente del CSM, tace come è suo costume antico. Forse si è chiuso in bagno per non essere costretto a parlare.
Anche la “sinistra” tace e il suo silenzio è complicità morale nei delitti che mano a mano emergono.

Il CSM ha perso ogni senso del ridicolo e ogni misura di sfrontatezza.