Decreto sicurezza, la Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibili i ricorsi contro il decreto legge presentati dalle Regioni Calabria, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria, che ne hanno impugnato numerose disposizioni lamentando la violazione diretta o indiretta delle loro competenze. La Corte ha ritenuto che le nuove regole su permessi di soggiorno, iscrizione all’anagrafe dei richiedenti asilo e Sprar sono state adottate nell’ambito delle competenze riservate in via esclusiva allo Stato. Lo comunica l’ufficio stampa della Consulta.
Consulta: «Superpoteri dei prefetti violano autonomia dei Comuni». La Corte Costituzionale ha poi bocciato una parte del Decreto sicurezza, ritenendo violata l’autonomia di Comuni e Province, e in particolare l’articolo 28 del titolo II, che prevedeva «un potere sostitutivo del prefetto nell’attività dei Comuni»: di fatto, ha dichiarato che non possono sostituirsi ai primi cittadini.
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IL SOTTOSEGRETARIO MORRONE: “SOLO PROPAGANDA DA PRESIDENTI REGIONI ROSSE”
Roma, 20 giugno. “Tanto rumore per nulla come avevamo già anticipato nei mesi scorsi al presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e ad altri suoi Colleghi. I tanto strombazzati ricorsi contro il decreto sicurezza, fortemente voluto dal Governo e dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, sono stati considerati ‘inammissibili’ dalla Corte Costituzionale. La materia immigrazione (permessi di soggiorno, asilo, condizione giuridica dello straniero e anagrafi) rientra infatti nelle competenze riservate in via esclusiva allo Stato. L’ostilità pregiudiziale delle Giunte dem è quindi tutta fuffa propagandistica sollevata ad arte. Ora anche la Giunta Bonaccini che tanto fiato ha sprecato contro il decreto dovrà fare marcia indietro e rispettare una norma legittima dello Stato”.
Lo ha dichiarato in una nota il sottosegretario alla Giustizia, on. Jacopo Morrone.
ufficio stampa Lega Romagna