ROMA, 20 Aprile – Con il titolo, vorrei ricordare un vecchio e campanilistico adagio popolare: “Meglio un morto in casa che un pisano all’uscio”.
Vi avrei voluto risparmiare la parafrasi scontatissima in questo momento, ma è stato più forte di me… Anche perché non avrei voluto nominare un appartenente alla seconde file della Prima repubblica.
Sembrano prepararsi i tempi, e le urgenze, per il voto in ottobre. Qualcuno spera che l’uva sia buona e altrettanto il vino. Casini si agita, lascia il “forno” per la cantina? Vedremo.
Luca, dalla bella chioma, incontra il Cavaliere per un nuovo treno politico. Ma non ci avevano detto che Silvio era morto e stramorto? In politica i miracoli alla Lazzaro sono all’ordine del giorno. Magari sono miracoletti da un euro a dozzina. Acque mosse, ma non sgorgate dalla sorgente di montagna dei messaggi pubblicitari.
Forse l’effetto Monti si è già esaurito perché i miracoli nessuno li fa, salvo non arrivi qualche inquilino del Paradiso… Gli elettori che faranno? Stando ai sondaggi, sembrano preferire la gita fuori porta ai seggi. Meno siamo, meglio stiamo.
guglielmo donnini