Uccise il 76enne Chiarini perché “fu illuso”, riduzione di pena a nigeriano

BOLOGNA, 30 MAG – Prima è stato “illuso” sulla possibilità di essere aiutato a trovare un lavoro, poi si è sentito ridotto a “mero strumento di piacere sessuale”, quindi è stato minacciato con insistenza e in modo ingiustificato con un coltello, con l’intimazione di andarsene.

Sono le azioni che, secondo la Corte di assise di appello di Bologna, ha subito Desmond Newthing, nigeriano a processo per l’omicidio dell’imprenditore Lanfranco Chiarini. Un comportamento che lo avrebbe portato a reagire, uccidendo. Per questo all’imputato è stata concessa l’attenuante della provocazione: aver reagito in uno stato d’ira determinato da un fatto ingiusto.

Insieme all’assoluzione dall’accusa di rapina di una valigia con mille euro, questo ha portato a una riduzione della pena, da 16 anni a 12 anni e 6 mesi. L’omicidio risale al 4 gennaio 2017 e avvenne nella casa dell’imprenditore 76enne a Castel San Pietro Terme. L’anziano fu ritrovato morto e Newthing, richiedente asilo in quanto omosessuale, fu fermato una settimana dopo. (ANSA)

Il killer dell’imprenditore Chiarini testimonial in uno spot pro-immigrazione