«Non riuscivo a dormire, mi sono alzato dal letto e l’ho picchiato». È questa l’unica, assurda spiegazione che gli investigatori sono riusciti a raccogliere da Aliza Hrustic, l’uomo di 25 anni che ha ammesso di aver ucciso il proprio bambino di 2 anni nel suo appartamento in via Ricciarelli 22, nella periferia ovest di Milano.
Hrustic, nato a Firenze ma di origini croate, è stato fermato questo pomeriggio con l’accusa di omicidio volontario aggravato dal maltrattamento e dalla minore età della vittima, il terzo figlio che aveva avuto da sua moglie Silvija Z., una croata di 22 anni che è incinta.
«Non è stato in grado di spiegare precisamente cosa gli è venuto in mente in quel momento – ha detto il capo della Mobile, Lorenzo Bucossi – Non sappiamo se il bambino stesse piangendo, ha solo raccontato che non riusciva a dormire e che aveva assunto hashish. Si è alzato e, in preda a un accesso di rabbia incomprensibile, lo ha picchiato a morte». Gli investigatori non indugiano sui particolari, si limitano a dire che sul corpo del piccolo erano evidenti i segni delle percosse.