“Grazie alle forze dell’ordine e agli inquirenti. Questi vermi meritano pene esemplari e galera certa. I campi rom si confermano una attrazione per i delinquenti: lavoriamo per chiuderli“. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha commentato cosi l’arresto di cinque rom per l’omicidio di Anna Tomasino, uccisa lo scorso 5 maggio durante una rapina in appartamento nel quartiere Città Giardino a Roma.
“Eravamo brilli, ci siamo detti: “Cosa facciamo? Andiamo a rubare”. Così è nato tutto. Ma ora emergono nuovi tasselli sulla loro fedina penale. Furti, rapine in appartamento compiute sia a Roma sia a Milano, maltrattamenti in famiglia. Una lista lunga. Ma, come scrive Il Messaggero, come se non bastasse, l’uomo accusato di aver colpito a morte Anna Tomasino, Miki Trajkovic, era stato già espulso dall’Italia alla fine del 2017 perché irregolare, ma si trovava a Roma dopo esser rientrato illegalmente nel Paese.
Entrando nel dettaglio dei reati commessi in passato dagli altri componenti della banda, si scopre che Darko Kostic era stato raggiunto mesi fa da un divieto di avvicinamento alla compagna, residente nel campo di via dei Gordiani, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia; Dylan Trajkovic ha precedenti per furto; idem per Dennis Trajkovic; Bidam Sulejmanovic e Miki Trajkovic sono invece esperti nelle rapine in appartamento. Trajkovic inoltre era già stato espulso dal territorio nazionale perché irregolare.
Secondo le prime ammissioni ai carabinieri, la sera della rapina i cinque avevano raggiunto, per svaligiarlo, l’appartamento al secondo piano dello stabile in Via Pizzo Bernina, quartiere Montesacro. In due si sono arrampicati e hanno rotto il vetro di una finestra, poi hanno sorpreso l’anziana, che nel frattempo, accortasi di quanto stava accadendo, era riuscita ad allertare una vicina di casa telefonandole. La donna ha urlato e chiesto aiuto e uno dei ladri l’ha aggredita da dietro tramortendola.