25 aprile, ministro Trenta: “rinascita di un nuovo senso di Patria”

Messaggio del Ministro della Difesa dott.ssa Elisabetta Trenta, in occasione del 74° anniversario della Liberazione

Uomini e donne della Difesa,

oggi, 25 aprile, festeggiamo il 74° anniversario della Liberazione del nostro Paese dalla dittatura fascista e dall’occupazione nazista.

Il 25 aprile 1945 si concluse, dopo lunghi mesi di lotta, il nostro “secondo” Risorgimento, con la rinascita di un nuovo senso di Patria che mai, nemmeno per un istante, le divisioni e le contrapposizioni tra le varie anime che si riconoscevano nella Guerra di Liberazione, avevano messo in dubbio.

Mai come prima, gli italiani furono uniti da un fortissimo sentimento di appartenenza alla Patria che mentre rivendicava i diritti negati di libertà e democrazia, poneva nel panorama dei doveri anche quello della diretta e consapevole responsabilità politica di ogni cittadino, aprendo la prospettiva verso la nostra nascente Repubblica.

E’ questa la nostra storia e sono questi i valori che ci appartengono, che dobbiamo difendere con il nostro impegno quotidiano, con le grandi e le piccole azioni, perché la libertà e la democrazia vanno sempre difese, perché la storia insegna che nulla è scontato.

Dobbiamo farlo assicurando il nostro sostegno anche a tutti quei popoli che ancora oggi, in tante parti del mondo, lottano contro violenze, discriminazioni e sopraffazioni per conquistare la propria Liberazione.

Voi militari, che in Italia ma anche in terre lontane, insieme alle Forze armate di altri Paesi, amici e alleati, così come insieme alle Forze dell’Ordine e di Pubblica Sicurezza, prestate quotidianamente il vostro servizio alla collettività “con disciplina e onore”, siete gli eredi di quegli uomini che combatterono per la nostra Resistenza e la nostra Guerra di Liberazione.

Del vostro impegno sono fieri tutti gli Italiani, e ve ne sono grati.

Oggi la nostra sfida è dimostrarci degni di ciò che ci è stato insegnato e consegnato quale preziosa eredità, costruendo un mondo migliore, più solidale, più giusto.

E soprattutto dobbiamo educare a questo le nuove generazioni, affinché un domani siano loro a portare avanti questo impegno: non c’è altro modo per onorare il sacrificio di coloro che hanno dato la vita per la difesa e la riconquista della libertà del nostro Paese.

A tutti i nostri Caduti per il bene della Patria, in pace ed in guerra, rivolgiamo il nostro più grato e commosso pensiero.

Se oggi, 25 aprile, ricordiamo questa solenne ricorrenza, non è dunque per agitare vanamente il nostro passato, ma per confermare solennemente una promessa: quella di continuare a vivere e ad impegnarci per affermare i beni fondamentali della pace e della libertà, non solo per noi stessi e per i nostri figli, ma anche per quei popoli che non possono ancora goderne.

Viva il 25 aprile!

Viva la Repubblica!

Viva l’Italia!