AVERSA (CASERTA), 19 APR – Dopo aver indicato le responsabilità di patrigno e madre, le indagini della Procura di Napoli Nord sulla morte del piccolo di 7 anni Giuseppe, avvenuta a Cardito (Napoli), e sul ferimento della sorellina Noemi, si spostano ora sulla scuola frequentata dalle vittime, l’istituto comprensivo Quasimodo di Crispano (Napoli).
Dall’ordinanza di arresto della madre dei due bimbi, la 31enne Valentina Casa, in carcere l’11 aprile – il convivente e principale responsabile del pestaggio Tony Sessoubti Badre fu arrestato dopo il fatto – emergono, tra le pieghe di quanto scrive il Gip Antonella Terzi accuse all’istituto che non avrebbe segnalato alle autorità le violenze subite dai bimbi, che spesso arrivavano a scuola con escoriazioni e il volto tumefatto; sotto accusa le maestre che avrebbero saputo ma non denunciato. Dalla Procura di Napoli Nord non filtrano indiscrezioni su eventuali iscrizioni nel registro degli indagati del personale scolastico, circostanza che però non si esclude nelle prossime ore. (ANSA)
I piccoli sono stati massacrati da Tony Essobti Badre con il manico di una scopa sotto gli occhi della mamma Valentina e le maestre si erano accorte che alla bambina mancava un pezzo di orecchio.
«Io lo dicevo alle maestre che Tony ci metteva sotto l’acqua e dentro il ces**. Mamma era con me, ma non faceva niente. Finalmente me ne vado da quella casa».
Le insegnanti, infatti, sapevano e avevano inviato nove giorni prima della tragedia una nota alla dirigente della scuola, una segnalazione che si è rivelata tardiva e incompleta. «Il padre dei bambini è sparito. Era il compagno che li picchiava. Giuseppe non parlava, si buttava a terra e io gli dicevo scimmiottella. E lui scimmia no», dice una delle maestre in un’intercettazione poco dopo l’omicidio.