CREMA Il materiale, dicono gli investigatori, l’aveva acquistato da un po’. Le fascette da elettricista per immobilizzare gli ostaggi, l’accendigas per far saltare in aria il pullman, la bomboletta di vernice spry per oscurare i vetri. E probabilmente Ouesseynou Sy ha provato a mettere in atto il suo piano due giorni prima, ma qualcosa è andato storto. Lo raccontano, all’uscita della scuola, tre alunni della scolaresca che stava trasportando in palestra: «A un certo punto ha cercato di deviare percorso, ma un professore è intervenuto e gli ha detto: Che cosa sta facendo? Prendi la strada giusta. E lui l’ha fatto».
Quel giorno – scrive il Messaggero – era particolarmente nervoso, Sy. «Già lunedì abbiamo notato che ci trattava male – riferiscono tre bambini – Uno della classe gli ha detto arrivederci e lui gli ha risposto vaffa…lo. Ci spingeva per salire e ci strattonava quando scendevamo. Aveva molta fretta». Ora il conducente di origine senegalese che mercoledì ha dirottato e dato fuoco al bus con 51 bambini a bordo, è in una cella di San Vittore e straparla di «panafricanismo».
«L’Europa si approfitta dell’Africa fin dai tempi della colonizzazione, mettendo governi che fanno comodo all’occidente, ed è per questo che gli africani sono costretti a emigrare». Dichiarazioni che cozzano con il fatto che Ouesseynou Sy sia in Italia da decenni, abbia ottenuto la cittadinanza e sia stato sposato con un’italiana, da cui ha avuto due figli maschi che adesso hanno 18 e 13 anni.