Due sorelle scappano dall’Arabia Saudita, intrappolate a Hong Kong

Due sorelle saudite, intrappolate a Hong Kong, hanno dichiarato di essere scappate dal regno del Golfo per sfuggire ai sitematici abusi da parte dai membri maschi della loro famiglia e che ora temono di essere costrette a ritornare. Le giovani donne – 20 e 18 anni – si sono trovate bloccate a Hong Kong, dove erano in transito, dopo che dei funzionari consolari sauditi le hanno intercettate e hanno revocato i loro passaporti.

Le due affermano di essere state regolarmente picchiate dal padre e, poi, dai fratelli, anche per piccole trasgressioni come essersi svegliate tardi per la preghiera. “Iniziavano a picchiarmi…mio padre non li fermava. Lui pensa che fare questa cosa li renda uomini”, ha detto una delle due, Reem (uno pseudonimo). Anche il fratello minore di 10 anni veniva fatto partecipare a questi pestaggi. “Era solo un bambino, ma ha imprato dai suoi fratelli e dal padre e da tutti gli uomini attorno che questo è un buon modo per essere un uomo e per trattare una donna”, ha raccontato ancora la ragazza.

Le due ragazze hanno deciso di fuggire durante una vacanza familiare in Sri Lanka. Sono riuscite a ottenere un visto per l’Australia e a imbarcarsi da Colombo per Hong Kong. All’aeroporto sdella città asiatica diversi personaggi le hanno attorniate, sono riusciti a prendere loro i passaporti e hanno cercato di imbarcare in un aereo per Riyad. Intanto, la loro prenotazione per Malbourne veniva cancellata dal console generale saudita a Hong Kong, secondo quanto hanno appreso le due ragazze.

Le sorelle sospettano che il padre abbia tracciato i loro movimenti usando Absher, una controversa app per smartphone che opera come portale per i servizi del governo saudita ma consente anche agli uomini di tenere sotto controllo i movimenti delle donne loro congiunte.

(askanews Fonte Afp)