E’ stato fermato il principale sospetto dell’aggressione al filosofo Alain Finkielkraut durante la 14esima giornata di mobilitazione dei gilet gialli a Parigi. L’uomo, barba rossa e foulard intorno al collo, è quello che appare più a lungo nel video sull’aggressione antisemita. E’ stato fermato a Mulhouse, nel Haut-Rhin, la sua città di origine. Per lui è scattato il fermo nel quadro delle indagini avviate dalla procura di Parigi il 17 febbraio per il reato di ingiuria in pubblico su base religiosa, razziale, etnica o nazionale.
Secondo un’informazione di ‘Le Parisien’, questo venditore di cellulari, 36 anni, padre di cinque figli, è un convertito all’Islam (salafita, ndr). Sarebbe stato individuato dai servizi nel 2014 in quanto presente negli ambienti radicali islamisti ma non seguito nel quadro del FSPRT (file di segnalazione per la prevenzione delle radicalizzazioni terroristiche). Il ministro dell’Interno, Christophe Castaner, lo ha individuato come “il principale autore delle ingiurie” contro Finkielkraut. Il filosofo al momento ha scelto di non sporgere denuncia. (AdnKronos)