“Quando usciranno fuori le foto vi renderete conto anche voi che questo non è stato un semplice depezzamento, ma un qualcosa di crudele e diabolico che dovrebbe essere appositamente legiferato con pene molto, molto severe. Non è un semplice vilipendio di cadavere e il nostro Stato si deve adeguare a queste nuove forme di criminalità molto brutali”. Lo ha detto l’avvocato Marco Valerio Verni, legale della famiglia Mastropietro, al termine della prima udienza in Corte di Assise nei confronti di Innocent Oseghale per la morte della 18enne romana.
“Viviamo in uno Stato, il nostro, in cui c’è un’asimmetria del diritto. Il nostro diritto si dovrebbe ‘aggiornare’ a queste nuove ipotesi criminose – ha continuato -. Oseghale ha confessato di aver depezzato Pamela e certamente è quello che gli conviene dire perché ciò prevede una pena minore rispetto all’omicidio o alla violenza sessuale”.
“Vincenzo Marino è un teste chiave ma non è solo lui la prova regina su cui fondare il teorema della colpevolezza di Oseghale”, ha detto ancora Verni, rispondendo a una domanda sul fatto che il collaboratore di giustizia che avrebbe raccolto delle confidenze in carcere dall’imputato, sarà ascoltato nel corso della prima udienza. “Ci sono le consulenze mediche, della procura e nostre, che sono abbastanza evidenti nel ribadire che Pamela non è morta per overdose ma almeno per due coltellate al fegato – ha continuato -. Quindi oltre a Vincenzo Marino ci sono soprattutto dati tecnici e oggettivi delle consulenze”. ADNKRONOS