Ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas: “Quell’ordine mondiale che una volta conoscevamo, a cui eravamo abituati e nel quale talvolta ci sentivamo a nostro agio, non esiste più“.
Il panorama della sicurezza globale “non è mai stato così pericoloso” e “l’intero ordine internazionale liberale sembra cadere a pezzi”. E’ in questa fase di “cambiamento epocale” che domani avrà inizio a Monaco di Baviera l’annuale Conferenza sulla sicurezza, giunta quest’anno alla sua 55esima edizione.
“Osservando lo stato attuale degli affari internazionali, è difficile sfuggire alla sensazione che il mondo non stia solo assistendo a una serie di crisi piccole e grandi, ma che ci sia un problema fondamentale: un rimpasto di pezzi fondamentali dell’ordine internazionale. E’ in corso una nuova era di grande competizione tra Stati Uniti, Cina e Russia, accompagnata da un certo vuoto di leadership”, ha affermato il presidente della Conferenza di Monaco, Wolfgang Ischinger, in vista dell’apertura dei lavori.
Come ogni anno, la Conferenza si svolgerà su tre giorni e vedrà la partecipazione dei principali leader mondiali. Tra i temi di quest’anno figurano l’autoaffermazione dell’Unione europea, la cooperazione transatlantica e le possibili conseguenze di un’era di grande competizione di potere. I dibattiti del programma principale saranno accompagnati da oltre cento eventi collaterali complementari: tavole rotonde sulla sicurezza informatica, l’Artico, l’energia, la salute, le minacce transnazionali, la tecnologia e la difesa europea.
A “preoccupare” è, tra le altre cose, lo scontro tra Stati uniti e Cina, che sembra “andare oltre al commercio” e interessare la sfera della sicurezza nazionale. E la minaccia di Washington di uscire dall’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) – si spiega nel rapporto 2019 pubblicato in vista della Conferenza – può essere visto come parte del tentativo statunitense di affrontare l’ascesa della Cina prima che diventi troppo potente per contenerla.
Dopo la defezione dello scorso anno, sarà presente la cancelliera Angela Merkel, che alla vigilia della Conferenza ha ammesso che “il ben collaudato quadro familiare di ordine” internazionale “è al momento sotto forte pressione“. Secondo il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas, la situazione è ancora peggiore: “Quell’ordine mondiale che una volta conoscevamo, a cui eravamo abituati e nel quale talvolta ci sentivamo a nostro agio, non esiste più”, ha detto. Una posizione condivisa dal presidente francese Emmanuel Macron.
Non è “un intermezzo della storia, prima che le cose tornino alla normalità, perché stiamo vivendo una crisi dell’efficacia e dei principi del nostro ordine mondiale contemporaneo, che non sarà in grado di tornare in pista o di tornare a funzionare come prima”.
La cancelliera Merkel accoglierà a Monaco più di 35 capi di Stato e di governo, circa 50 ministri degli Esteri e 30 ministri della Difesa. Hanno già annunciato la loro presenza il presidente afgano Mohammad Ashraf Ghani e il presidente egiziano Abd al-Fattah Al-Sisi. Ci saranno anche Yang Jiechi, membro del diciannovesimo Politburo del Partito comunista cinese, il presidente rumeno Klaus Iohannis, il presidente dell’Ucraina Petro Poroschenko, il capo di Stato del Ruanda Paul Kagame, il primo ministro del Bangladesh Sheikh Hasina Wajed e l’emiro del Qatar, lo sceicco Tamim bin Hamad Al Thani.
In Germania arriverà poi un’ampia delegazione Usa, la più vasta mai inviata da Washington per questo appuntamento annuale. A guidarla sarà il vicepresidente Mike Pence: con lui arriveranno a Monaco il segretario alla Difesa facente funzione Patrick Shanahan, i senatori Lindsey O. Graham, Sheldon Whitehouse, Roger F. Wicker, James Inhofe e la speaker della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi.
Per l’Unione Europea sarà presente l’Alto rappresentante Federica Mogherini, per la Nato il segretario generale Jens Stoltenberg, che ha già annunciato un colloquio sul controllo degli armamenti nucleari e il Trattato Inf con il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, anch’egli presente alla conferenza. Attese in Germania anche Christine Lagarde, direttore esecutivo del Fondo monetario internazionale e Kristalina Georgieva, presidente facente funzione della Banca mondiale.Numerosi i ministri degli Esteri e della Difesa che hanno confermato la loro partecipazione. (askanews)