Riforme, primo ok a riduzione parlamentari: da 945 a 600

Il disegno di legge costituzionale approvato in prima lettura al Senato (occorreranno due letture in ogni ramo del Parlamento) riduce il numero dei parlamentari, modificando gli articoli 56 e 57 e 59 della Costituzione.

Taglio dei parlamentari – Nello specifico, la proposta prevede una riduzione pari al 36,5% del numero dei parlamentari, dagli attuali 945 a 600. Più precisamente, il numero dei deputati passa da 630 a 400, compresi i deputati eletti nella circoscrizione Estero, che sono ridotti da dodici a otto. Il numero dei senatori elettivi, invece, è ridotto da 315 a 200, compresi i senatori eletti nella circoscrizione Estero, che passano da sei a quattro.

Ripartizione senatori – La proposta modifica anche il numero minimo di senatori per Regione o provincia autonoma, che da sette passa a tre. Al Molise ne restano due, alla Val D’Aosta uno.

Senatori a vita – Al fine di evitare che il numero dei senatori a vita diventi troppo elevato si è introdotta anche una modifica all’articolo 59 della Costituzione, stabilendo che il numero complessivo dei senatori di nomina presidenziale in carica non sia superiore a cinque.

Entrata in vigore – L’articolo 4 infine stabilisce che la riduzione del numero dei parlamentari trovi applicazione a decorrere dalla data del primo scioglimento o della prima cessazione delle Camere successiva alla data di entrata in vigore della presente legge costituzionale e in ogni caso non prima che siano trascorsi sessanta giorni dalla predetta data di entrata in vigore: questo per consentire l’adozione del decreto legislativo in materia di determinazione dei collegi elettorali.