“Dopo oltre 25 anni, la prossima campagna elettorale sarà segnata dal ritorno del Partito Comunista Italiano”, si legge in una nota del “rinato Pci”, i cui “organismi dirigenti hanno recentemente scelto di avviare la raccolta delle firme per presentare il simbolo storico dei comunisti italiani alle prossime elezioni europee”.
“Il dialogo avviato con altre forze a sinistra – si legge nel comunicato – non ha prodotto una sintesi politica e quindi il Pci ha deciso di presentare autonomamente il proprio simbolo su contenuti, in particolare, centrati sull’opposizione al governo, contro le inefficaci misure economiche, di rottura con l’Unione europea e per l’uscita dall’euro dell’Italia”. Quello che il nuovo Pci propone è in sostanza “Più Stato e meno mercato”: nazionalizzazioni in settori economici strategici, lavoro stabile, aumento dei salari e riduzione dell’età pensionabile per tutti, di ingenti investimenti pubblici per infrastrutture e territori.
Per attuare queste politiche, “i comunisti ritengono necessario rompere con tutti i vincoli della Ue, euro compreso. A sinistra, quindi, oltre al ritorno sulla scena politica di un simbolo storico si affaccia una posizione chiaramente contro l’euro e per il recupero della sovranità nazionale e popolare”.