L’amministrazione Trump dovrebbe annunciare domani il ritiro degli Usa dallo storico trattato con la Russia per il controllo degli armamenti nucleari (Inf), firmato da Ronald Reagan e Michail Gorbaciov e pietra miliare della fine della Guerra Fredda.
Era stato lo stesso presidente americano Donald Trump settimane fa a dare la scadenza del 2 febbraio, accusando Mosca di aver ripetutamente violato quegli accordi. Accuse sempre respinte dal Cremlino, che a sua volta ha ammonito la Casa Bianca su una pericolosa ripresa della corsa alle armi nucleari.
La conferma della decisione di uscire dal trattato sarebbe arrivata dopo il fallimento degli ultimi negoziati tra americani e russi svoltisi nell’ultima settimana a Pechino. Tecnicamente il ritiro dall’accordo Inf dopo l’annuncio dovrebbe scattare sei mesi dopo. Questo – spiegano gli esperti – lascia qualche speranza che lo storico trattato si possa ancora salvare con un accordo in extremis tra Washington e Mosca.
Nel frattempo, la ridicola task force UE contro le fake news (che ci costa 3 milioni di euro) comunica che i media della disinformazione pro-Cremlino “questa settimana hanno agitato lo spettro di una nuova guerra, che potrebbe essere scatenata dall’Occidente nel 2022 in Bielorussia, o nel 2026 direttamente contro la Russia“. Tale bislacca informazione emerge dalla relazione della task force contro le fake news, il gruppo che opera nell’ambito del Servizio di azione esterna Ue, per contrastare la propaganda russa.
Peccato che una guerra contro la Russia sia contemplata proprio dei padri fondatori dell’Unione europea