di GianMarco Landi
Ai saccenti, che criticano la nomina di Banfi perché non é laureato, ribatto che neanche Steve Jobs lo era, eppure ha contribuito a cambiare il Mondo. Aggiungo che gli intellettuali mascherati come Banfi servono al Mondo come e forse più dei PC o degli smartphone, la cui utilità tutti capiscono.
L’uomo non è dimensionato dal livello della tecnologia né da un pezzo di carta, semmai dalle emozioni e dai pensieri che procura la sua esistenza nell’animo dei suoi fratelli, e in questo senso la commedia é un grande artificio con cui ciò può avvenire, come l’Antica Grecia ci ha insegnato da Aristofane in poi.
Quello che non tutti sanno é che Banfi è stato uno sceneggiatore di commedie, cioè un commediografo assimilabile concettualmente ad Aristofane. Quello che non tutti capiscono è che buffoni del calibro di Lino Banfi, Totò o Charlie Chaplin, sono intellettuali con un cuore grande e un cervello fino, che non si racchiudono in un pezzo di carta sottoposto ad una commissione di esame. Questi geni si possono amare o detestare ma non giudicare con numeri o parametri o titoli accademici.
Voi che state acidamente puntando l’indice contro Banfi, perchè politicamente è stato un forzista oggi beatificato da Di Maio, mi fate venire alla mente un film degli anni 50 e la scena dell’interrogatorio di Alberto Sordi all’archivista capo, Totò, che non doveva essere promosso lavorativamente e socialmente al Ministero, perché non sapeva che il lago di Garda era più esteso del Lago Maggiore. Guardate quella scena e contemplate quanto ridicoli siete voi. Io vi disprezzo visceralmente e a tutti voi, cattivi maestri che nulla avete da insegnare, vi farei un ‘paliatone’ come quello che inscenò Totò picchiando Sordi alla napoletana maniera, il quale voleva bocciarlo per motivazioni di mero odio e non di buon senso.
Voi, intellighenti Kolti, razza di imbecilli di sinistra che avete preso una laurea e perciò vi sentite superiori, dico di ficcarvela nel culo la vostra laurea unitamente alla mia, che vi porgo con piacere al fine di farvi più male là dove escono materie di pregnanza fecale pari a quelle che escono dalla vostra bocca, ogni volta che il vostro complesso di superiorità prende corpo, e voi tutti andate di corpo anche dalla bocca.
Ma il cervello potete usarlo per favore? Scusate, ma come Charlie Chaplin con Tempi Moderni o il Grande Dittatore, ha detto qualcosa di molto importante portandoci un sorriso, non vi siete accorti che allo stesso modo il buffo pelato pugliese, ci ha offerto nella sua carriera tante cose frutto di antica saggezza popolare italiana, direttamente dal cuore di un tavoliere che per 3000 anni è stato baciato da due sistemi solari?
Quando Chaplin cadeva in fabbrica come un clown o commetteva bizzarrie nella catena di montaggio, era un cretino o qualcuno che voleva portare l’occhio di bue del Mondo sui problemi del fordismo e del lavoro nel sistema capitalista? E quando Chaplin nel 1939 giocava a volley in baffetti con un mappamondo, era un semplice fesso o un fine osservatore di fatti geopolitici che spiegava a tutti con efficacia artistica e culturale?
Banfi ha fatto lo stesso mestiere di Chaplin in un’altra epoca e ci ha fatto riflettere già nel 1980 su aspetti di vita che ci hanno riguardato. Lui è un’espressione della Commedia italiana, sublime e superba, quanto popolare e intelligente. Ci ha raccontato, ad esempio, il nostro circenses, cioè il Mondo del calcio corrotto, quello dei dirigenti sportivi mafiosi e degli interessi economici che violentano il gioco e ci prendono in giro, quando ad esempio pretendevano che la AS Longobarda scendesse in B. Sappiamo però che la palla può girare da un buon verso e Mister Canà con il suo 5 5 5 è più forte della corruzione e degli inganni. Se ci è riuscita la gloriosa Longobarda, tutti noi possiamo diventare degli Aristoteles, cioè degli eroi che vincono e fanno vincere chi sarebbe destinato a perdere ma solo se accetta la corruzione e la via comoda, che Canà non ha accettato.
Banfi ha fatto riflettere, ad esempio, tutti i poliziotti di Italia, che noi dobbiamo ringraziare e rispettare, tranne quando non si rendono ridicoli così come faceva il commissario Lo Gatto, a cui ogni questurino di certo non voleva essere assimilato dopo aver visto il film.
In ultimo, anche se ci sarebbero tante commedie da ricordare, cito una commedia scritta, sceneggiata e interpretata da Banfi, ma diretta dal maestro Luciano Salce, compagno di studi e miglior amico del grande Vittorio Gasman, forse il più grande della Commedia italiana. In ‘ vieni avanti cretino’, già negli anni 80 Lino Banfi si chiedeva il senso in cui avrebbe sfociato il rapporto tra uomo e tecnologia, e questo in un’epoca segnata dal genio di altri intellettuali reali, peraltro non laureati, come Bill Gates e Steve Jobs. Questo tema credo debba interessare anche tutti i sedicenti padroni del pensiero profondo italiano.
Il link youtube è quello più significativo del film, il cui titolo, ‘ ‘vieni avanti cretino’ é particolarmente calzante per tutti gli indignati dal fatto che a presiedere la commissione italiana Unesco, la cui delegazione italiana è la più importante al Mondo, non vi é un anonimo laureato in scienze politiche né un banchiere, così come è stato finora. Bastano 10 minuti di questa commedia per capire il perché di una scelta che io condivido, pur non votando per Di Maio.