Lilli Gruber, pugno di ferro contro il razzismo negli stadi. La risposta di Feltri

A Otto e Mezzo di Lilli Gruber su La7 si parlava di calcio, cori razzisti e dell’ipotesi di sospendere le partite. Ipotesi alla quale si è detto contrario Matteo Salvini, sposando le posizioni di Libero: un dovere condannare e punire i cori razzisti, senza però punire anche la stragrande maggioranza del pubblico che mai si sognerebbe di intonarli. E la Gruber, a Otto e Mezzo, sposava la tesi contraria: pugno di ferro, interrompere le partite (anche se come ha ricordato sempre Salvini in taluni casi è difficile definire un coro razzista, si pensi ai “buu” rivolti a Leonardo Bonucci dai tifosi del Milan).

Contro Lilli, però, è piovuto il tweet di Vittorio Feltri, che ha cinguettato: “La Gruber parla di calcio con i suoi ospiti e dice che le reazioni del pubblico, contro questo o quel giocatore, vanno punite, specialmente se verso un neg***. Bene. Allora aboliamo le partite oppure i tifosi. Così non ci rompete più le balle”. Al solito, senza peli sulla lingua.

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