TEL AVIV/TUNISI, 7 GEN – In vista dell’annunciato piano di pace regionale del presidente statunitense Donald Trump, Israele ha intenzione di chiedere alla Tunisia 35 miliardi di dollari a titolo di risarcimento per l’abbandono forzato di beni e proprietà da parte di cittadini di fede ebraica nel 1948, anno di costituzione dello Stato ebraico. Lo ha riferito il notiziario ‘Hadashot’ della televisione commerciale israeliana. La notizia e’ stata subito rilanciata anche dai media tunisini.
”E’ giunto il momento – ha detto a ‘Hadashot’ il ministro per l’Eguaglianza sociale dello Stato ebraico, Gila Gamliel (Likud) – di correggere le ingiustizie storiche dei pogrom nei paesi arabi e in Iran risarcendo centinaia di migliaia di ebrei che hanno perduto le loro proprietà. Si tratta di un loro diritto”. I risarcimenti – secondo ‘Hadashot’ – ammonterebbero complessivamente a 250 miliardi di dollari, con quote differenti tra i vari paesi (Iraq, Marocco, Siria, Egitto, Yemen, Iran, Libia e Tunisia). L’importo richiesto alla Libia dovrebbe essere di 15 miliardi di dollari.
I risarcimenti dovrebbero rientrare nell’ambito delle condizioni per la conclusione di un accordo di pace regionale promosso dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Secondo l’emittente, i palestinesi a loro volta richiedono 100 miliardi di dollari di indennizzi per i beni da loro abbandonati in quello che e’ oggi lo Stato di Israele.
Nel 1948, secondo l’associazione Justice for Jews from Arab Countries (Jjac), 856 mila ebrei fuggirono o furono costretti a lasciare i Paesi arabi dove risiedevano. Una successiva ondata migratoria e’ calcolata in un altro mezzo milione di persone.
Nel 2010 la Knesset, il parlamento israeliano, ha approvato una legge secondo cui qualsiasi accordo di pace finale con i palestinesi dovrebbe includere la risoluzione dell’annosa questione del risarcimento dei beni abbandonati in quell’epoca dalle comunita’ ebraiche nei Paesi arabi e in Iran. (ANSAmed)