Svezia: bambina di 9 anni stuprata da un immigrato

L’africano che ha violentato una bambina svedese dice che stava cercando qualcuno da violentare quel giorno, e non gli importava che età avesse. Lo riporta Fria Tider.

Il 30enne libico, accusato del brutale stupro di una bambina di 9 anni a Malmö all’inizio di quest’anno, è stato condannato dal tribunale distrettuale per stupro aggravato nei confronti della piccola. La pena sarà di sei anni di reclusione ed espulsione, ma non a vita; dopo 15 anni, lo stupratore pedofilo potrà tornare.

Questo è ciò che il pubblico ministero ha scritto nel documento che istituisce il procedimento:

Ha attirato la querelante in una stanza della spazzatura [spazzatura] e ha chiuso la porta. L’ha gettata a terra, l’ha colpita in faccia, si è tolto i vestiti e le ha tenuto le gambe. L’ha strangolata e le ha inflitto un colpo sul collo in modo che sentisse dolore e avesse difficoltà a respirare. Ha ulteriormente minacciato di picchiarla se non smetteva di urlare.”

L’uomo, padre di tre bambini piccoli, ha ammesso il crimine. Si trovava nella zona “per cercare una ragazza da stuprare, e non gli importava se fosse una bambina”.

Lo straniero è un cittadino libico, ma ha una residenza permanente in Svezia dal novembre 2010. Ha tre figli minorenni in Svezia ed è già stato condannato diverse volte per crimini violenti e predatori senza essere espulso.

La pena sarà la reclusione per sei anni e l’espulsione dal paese per 15 anni. Deve anche pagare € 17.000 di danni alla ragazza.

E’ stato condannato anche per aggressione a minore, due casi di molestie sessuali, furto, reati minori di droga e accoltellamento.

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