La 16enne Alice Bros è morta nei bagni della stazione di Udine per un overdose di eorina gialla. Un afghano di 24 anni è stato arrestato dalla polizia con l’accusa di averle fornito la dose letale. L’arresto è avvenuto in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del tribunale di Udine su richiesta della Procura. Il giovane è ora indagato per spaccio e morte come conseguenza di altro reato.
Gli inquirenti sono arrivati all’identità del 24enne dopo aver visionato i filmati delle telecamere di sorveglianza e analizzato i tabulati e i telefoni dei ragazzi coinvolti. Lo spacciatore avrebbe fornito la sostanza il giorno stesso della morte alla coppia di adolescenti. Con Alice infatti c’era anche il fidanzatino. Lo spacciatore è stato rintracciato nella giornata di giovedì 20 dicembre a Udine, dove si trovava violando un precedente divieto di dimora e una misura di prevenzione del foglio di via con divieto di ritorno nella città.
La ragazzina è stata trovata senza vita in un bagno della stazione ferroviaria di Udine per un’overdose. I sanitari, accorsi sul posto, hanno tentato di rianimarla ma senza riuscirci. A dare l’allarme, nel tardo pomeriggio di mercoledì 19 dicembre, è stato un passante che ha notato il suo corpo riverso sul pavimento del bagno del binario 1. Insieme a lei c’era un ragazzo, in stato di choc. E’ stato lui a dare alla Polizia il numero di cellulare del padre di Alice. Il padre della giovane si trovava già in stazione e la stava aspettando per portarla a casa.
I genitori sono sconvolti: “Non possiamo accettare che il ricordo di nostra figlia resti legato a quello di una ragazza morta di overdose nel bagno di una stazione. E’ qualcosa che non corrisponde a quel che lei era, al suo modo di fare. Alice aveva un colorito sano, aveva appetito: nulla ci lascia pensare che nostra figlia si drogasse” hanno riferito.