Modelle ‘malate’ e migranti seminude, bufera su Amnesty e Medici senza Frontiere

Forti polemiche in Olanda nei confronti di due famosissime Ong, cioè Amnesty International e Medici senza frontiere. Colpa delle pubblicità scelte dalle due organizzazioni per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’epidemia di Ebola in Africa e sulla questione dei migranti. Immagini, secondo molti, poco adatte a parlare di temi così gravi.

Medici senza frontiere, infatti, aveva deciso – con la sua filiale olandese Artsen Zonder Grenzen – di immortalare modelle e influencer “truccate” da malate di Ebola. Immagini forti, ma che contrastavano con quella che è la realtà in Africa. Insomma, secondo i critici Msf si prendeva gioco di chi realmente muore di Ebola in Africa, pubblicando immagini pubblicitarie di belle donne e vip truccati come ad Halloween. Una polemica tale da obbligare Artsen Zonder Grenzen a ritirare la sua campagna “Face It”.

Ancora più dure, invece, le polemiche che hanno travolto Amnesty International Olanda. La Ong, infatti, sarebbe dovuta apparire sulla copertina della rivista di moda Glamoria per denunciare la sofferenza dei migranti. Il problema è che l’immagine scelta era quella di una bellissima modella seminuda sdraiata su un letto di salvagenti. “Il Mediterraneo è un cimitero: è incomprensibile che una delle più importanti Ong abbia pensato di far da sfondo a un servizio di moda” hanno denunciato le attiviste Alexia Pepper de Caires e Shaista Aziz del gruppo Safe Space.

Così, come per Medici senza frontiere, anche Amnesty International Olanda ha dovuto bloccare la pubblicazione della copertina, ammettendo di aver “banalizzato la sofferenza e i traumi vissuti dai rifugiati in fuga dalle loro case, in particolare le donne”. Da notare che la ragazza immortalata seminuda nello scatto era Jouman Fattal, modella e attrice costretta a lasciare la Siria quando aveva quattro anni.

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