Migranti, scontro in Belgio sul Global Compact Onu: governo a rischio

L’approvazione del Global Compact dell’Onu sui migranti, che dovrà essere firmato la settimana prossima a Marrakech, non è un tema caldo solo in Italia ma anche in Belgio dove addirittura rischia di essere la causa di una crisi di governo. Il primo ministro Charles Michel si è impegnato a firmare il patto internazionale, ma i nazionalisti fiamminghi dell’N-Va, una sorta di Lega belga, uno dei quattro partiti della sua coalizione, minacciano di uscire dall’esecutivo se ciò avverrà. Fallito ieri un tentativo di trovare un’intesa, Michel ha deciso di dare la parola al parlamento, dove la maggioranza dei deputati è favorevole al Global Compact.

“Chiunque voglia togliere ora la spina è un irresponsabile”, ha detto il primo ministro all’emittente Rtl, aggiungendo che tocca all’N-Va prendersi le sue responsabilità. Il capogruppo parlamentare dei nazionalisti fiamminghi, Peter de Roover, ha risposto però che il voto in parlamento non può essere vincolante. “Questo governo non andrà a Marrakech a firmare il patto”, ha detto all’emittente belga Rtbf, sottolineando che si tratta di una decisione che va presa dall’insieme del governo.

La N-Va aveva dato anche il via a una campagna che ha destato scalpore contro il patto, con immagini di migranti, in prevalenza islamici, e slogan che lanciavano l’allarme contro l’invasione di culture ritenute pericolose, una campagna definita da alcuni deputati di altri partiti come “menzognera” e “incitante all’odio”. La scelta, viste le trattative in corso nella maggioranza, è stata ritenuta anche politicamente sconveniente. Il premier Michel l’ha definita “inaccettabile, scandalosa e indegna” e lo stesso partito ha poi deciso di fare marcia indietro. “Il dipartimento comunicazione del partito ha commesso un errore nella scelta delle immagini e dei tempi. Le persone commettono errori, questo accade anche nel nostro partito “, ha detto il vicepremier della N-Va Jan Jambon. Ma ritirare la campagna non basterà a evitare la crisi che sembra sempre più vicina.

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