La situazione in cui vivono in Grecia, e in particolare nei campi profughi delle isole di Samos e Lesbo, 11 mila richiedenti asilo è degradante. Lo sottolinea l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) che parla di famiglie prive di elettricità, di acqua corrente e di servizi igienici, che vivono tra i serpenti presenti nella zona, e sciami di ratti che pullulano tra i rifiuti non raccolti.
I centri di accoglienza e identificazione delle due isole sono sovraffollati: in quello di Samos, a Vathy, sono accolte circa 4 mila persone, sei volte il numero dei posti regolamentari nel campo. A Lesbo nel centro di accoglienza vivono 6.500 persone, tre volte più della capacità delle strutture. ”Con l’avvicinarsi dell’inverno – sottolinea l’Unhcr – si impongono urgenti misure per migliorare la situazione”.
”Molti servizi igienici e docce sono rotti e ciò fa sì che le acque reflue scorrano vicino a tende abitate, mentre altre persone usano cespugli vicini come gabinetto” aggiunge l’Agenzia Onu. L’Unhcr sottolinea che i richiedenti asilo arrivati in Grecia in buona salute, dopo breve tempo nel centro di Lesbo, si ammalano. A Vathy un solo medico di guardia fornisce medicine all’intera popolazione e spesso può far fronte ai soli casi urgenti. Tra i più a rischio ci sono 200 bambini e 60 donne incinte, oltre a disabili e sopravvissuti a violenze sessuali. Per questo l’Unhcr ha chiesto con forza alla Grecia di migliorare i campi e di accelerare il trasferimento dei rifugiati verso il Continente. Ma l’appello dell’Unhcr è rivolto anche alla Commissione europea e agli Stati membri perché aiutino la Grecia a riposizionare i richiedenti asilo. (ANSAmed).
Ecco come i migranti hanno ridotto la splendida isola di Lesbo, fin dal loro arrivo