Modena: rapina a colpi di catena, tre marocchini arrestati

Pestati e colpiti con una catena al volto, violenta rapina dietro l’Anagrafe in via Santi che ospita l’Anagrafe e gli uffici del Comune di Modena. Poco dopo le ore 22, infatti, due stranieri che si trovavano a passare in zona sono stati vittima di un agguato teso da tre ragazzi di origine magrebina, intenzionati a rapinare i malcapitati. Le vittime, due cittadini pakistani di 33 e 19 anni, si sono trovati di fronte ai tre criminali che li hanno minacciati di consegnare loro i cellulari, poi sono passati dalle parole ai fatti.

I tre rapinatori hanno colpito i pakistani con calci e pugni, poi uno dei tre ha afferrato la catena che si trovava nel cestino della bicicletta di una delle vittime e l’ha usata per colpire al volto il malcapitato straniero, provocandogli lesioni molto serie.

La barbarie è stata interrotta dal provvidenziale passaggio di una delle pattugli della Volante, che ha notato la scena ed è intervenuta per porre fine alla violenza. Alla vista degli agenti i tre malviventi si sono dati alla fuga, ma sono stati braccati dai due agenti che – anche grazie ai rinforzi chiamati sul posto – sono riusciti a fermare i fuggitivi. In particolare, i rapinatori sono scappati in direzione di via Cesari, entrando anche nell’area cortiliva privata di un condominio. Qui un agente ha ingaggiato una colluttazione ma alla fine ha prevalso.

Il bollettino medico è ancora incompleto: uno dei pakistani ha riportato 6 giorni di prognosi per le botte ricevute, mentre l’amico scolpito alla testa dalla catena metallica è ancora sotto osservazione in ospedale. Dovrà riposare 6 giorni per le lesioni riportate ad una mano anche il poliziotto che ha fermato il più violento dei tre malviventi.

Una volta accompagnati in Questura, i rapinatori sono stati identificati in tre giovanissimi nordafricani clandestini, tutti già noti alle forze dell’ordine per diversi precedenti come furti e rapine. Si tratta di due marocchini di 18 e 19 anni e di un tunisino di 22: le accuse a loro carico sono di rapina aggravata in concorso, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale, motivo per cui ora si trovano in carcere in attesa del pronunciamento dell’Autorità Giudiziaria. Uno dei cellulari rubati è stato recuperato, mentre del secondo si sono perse le tracce.

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