Non si azzardi, il segretario del Pd. Non ci provi neppure a convocare le elezioni primarie del suo partito in una data storica per l’Italia.
Non basta già la vergogna delle regionali d’Abruzzo proprio in quella data, come se in quella terra non si debba onorare i connazionali massacrati dagli slavi?
Stamane, secondo i giornali – ne parlano il Corriere della Sera e Il Fatto quotidiano – il segretario del Pd dovrebbe fissare infatti la data delle loro primarie. E circola anche l’ipotesi del 10 febbraio.
Ma quel giorno non si fanno gazebi, cari postcomunisti, ma preghiere ed eventi a ricordo di una tragedia che per troppo a lungo avete nascosto persino nei libri di testo.
Ci sono voluti decenni per far approvare in Parlamento la legge Menia e adesso voi pensate di oscurare cinicamente il sacrificio dei dimenticati dalla democrazia resistenzialista?
Ancora meglio: gli schiamazzi tra di voi, la rissa tra i tanti e troppi candidati che non riuscite a mettere d’accordo, gli scontri tra fan di Zingaretti e di Renzi (perché di questo si tratterà) fateli in un altro giorno, perché sarebbe atroce dover sopportare persino le vostre urla.
Legittimo il congresso, per carità; ma doveroso il rispetto per quella memoria che fatica a penetrare nelle vostre coscienze. Una robaccia come quella che rischia di verificarsi non si deve proprio neppure pensare.
Stile, per favore.