Eurabia avanza. Imposti dalla Ue, 30 centri di accoglienza a Grecia in default

ATENE, 28 MAR – Prima del giorno delle elezioni in Grecia sarà pronto il De-cretino di legge in base al quale saranno scelti i luoghi per la realizzazione dei 30 centri di prima accoglienza e di temporanea ospitalità per gli immigrati  illegali.

Al governo di Atene, è stato imposto dalla Ue. Infatti il ministro per la Protezione del Cittadino, Michalis Chrisochoidis, ha detto che dovrà  risolvere entro pochi giorni il problema degli immigrati clandestini.

Secondo il progetto presentato ai presidenti delle Regioni e ai capi della polizia, saranno creati in tutto il Paese, salvo le isole, 30 centri di prima accoglienza, tre per ogni regione. Ogni centro sarà diviso in quattro sezioni, ognuna delle quali potrà ospitare 250 persone e comprenderà tutti i servizi necessari: dormitori, sale da pranzo, servizi igienici,  spazio per i servizi religiosi, spazio per l’attività sportiva e per le ore libere. Per ogni centro è prevista la presenza di una stazione di polizia con 150 agenti, mentre altre 250 addetti saranno impegnati per garantire la sicurezza interna dei centri.

Per ogni centro saranno creati, ha aggiunto il ministro, circa 1.000 nuovi posti di lavoro. Ogni centro avrà una tripla barriera di protezione, come quelli della Nato, mentre per la loro costruzione sono già stati stanziati 250 milioni di euro da fondi europei sino al 2013. Il ministro ha invitato i presidenti delle Regioni di indicare, entro 15 giorni, le località adatte per la costruzione dei centri. In caso contrario, ha detto, un Decreto di legge congiunto del ministero per la Protezione del Cittadino e di quello della Difesa definirà i siti dove si procederà alla costruzione dei centri.

Intanto cominciano ad arrivare le prime reazioni da parte dei cittadini delle zone dove e’ prevista l’edificazione dei centri.

Ieri gli abitanti di Kozani, dove e’ prevista la costruzione del primo centro di accoglienza, hanno organizzato una manifestazione di protesta di fronte al campo militare abbandonato che dovrebbe essere trasformato in centro di accoglienza, mentre il Consiglio comunale della città si e dichiarato contrario alla sua costruzione perché la decisione e’ stata presa senza consultare prima i residenti.