AAA Renzi offresi a caro prezzo per conferenze a pagamento

di Paolo Bracalini – – www.ilgiornale.it –   Archiviate da un pezzo le responsabilità di governo e anche quelle del Pd, Matteo Renzi si dedica con maggiore serenità alla sua nuova vita da conferenziere a pagamento (oltre che di conduttore di documentari su Firenze).

L’aveva detto: «Io faccio il senatore, dopo di che faccio altre cose come tutti». Il lavoro da senatore in effetti, per quanto ben pagato, concede parecchio tempo libero per fare altre cose, e l’ex premier sembra essersi impegnato a far fruttare al massimo il suo curriculum da «former italian prime minister». Per gestire la sua nuova agenda si è affidato ad una agenzia internazionale con 30 anni di esperienza nel settore, la britannica Celebrity Speakers Associates, che può vantare nel suo portafoglio «i più grandi guru del mondo», disponibili a partecipare a conferenze, workshops, seminari, master class, moderare eventi, tavole rotonde, offrire consulenze o prendere parte a consigli di amministrazione. Si contatta l’agenzia, si espone la richiesta, loro consigliano lo speaker più adatto con relativo compenso e predispongono il contratto.

Tra i vari speaker promossi dalla Csa ci sono personaggi famosi di vari settori, dall’economia allo sport: dai premi nobel Amartya Sen e Joseph Stiglitz all’ex tennista Boris Becker, dall’ex ministro tedesco Joschka Fischer al campione di scacchi Garry Kasparov, dall’ex presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso a Niki Lauda e molti altri. E poi, nel settore politico, ecco spuntare Matteo Renzi.

Nel suo profilo (alla fine del quale viene indicato «come prenotarlo»), il senatore Renzi si vende bene: «Ha guidato il paese nell’uscita dalla recessione economica accelerandone la fine con la riforma del mondo del lavoro e delle misure fiscali. Ha inoltre modernizzato l’Italia con una serie di riforme nel campo dei diritti civili attese da decenni».

E poi: «La sua esperienza di amministratore locale e quella di leader nazionale che gli ha permesso di partecipare da protagonista ai consessi più importanti (assemblea Onu, consiglio europeo, G7, G20). Ciò gli consente di avere sempre un doppio punto di vista: quello dei cittadini e quello dei leader mondiali».

E quindi: «Fin dall’inizio della sua carriera politica ha sempre utilizzato le presentazioni per raccontare le sue idee ed i suoi progetti. Considerato unanimemente un abile comunicatore riesce sempre ad entrare in sintonia con il pubblico utilizzando sempre il linguaggio più adatto al contesto». La scheda assicura che Matteo Renzi può parlare indifferentemente in italiano, francese o inglese.

Gli argomenti per cui si può chiamare Renzi come speaker sono vari: Il futuro dell’Europa, Le sfide della globalizzazione, Come non perdere la sfida contro le fake news, Come gestire i conflitti all’interno di organizzazioni complesse, Ambiente e sviluppo. Il prezzo? Bisogna contattare l’agenzia, ma il senatore Pd è raggruppato tra gli speaker nella fascia di prezzo più alta (20mila euro).

Il lavoro non manca. Qualche settimana fa era in Cina (Shanghai, Macao, Hong Kong) per una seria di conferenze, poi è entrato nel think tank della Algebris, il fondo di investimento dell’amico Davide Serra, per cui fa speech a pagamento. E poi c’è il documentario su Firenze prodotto da Presta. Perdere Palazzo Chigi per Renzi è stato un fallimento politico, ma economicamente un ottimo affare.