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Alberto Zelger, il consigliere leghista veronese che lo scorso 6 ottobre a La Zanzara su Radio 24 aveva espresso giudizi taglienti sulle donne che abortiscono e sui gay, ha chiesto scusa al Consiglio comunale: “Mi scuso con tutti coloro che possono essersi sentiti offesi dalle mia affermazioni con le quali non intendevo ferire nessuno“.
Amletico dubbio? Gli amministratori scaligeri, così ligi a bacchettare e condannare chi ha espresso opinioni personali (che tra l’altro rispecchiano il sentire della maggioranza dei veronesi e degli italiani) avranno altrettanto coraggio di avanzare la medesima pretesa contro papa Francesco? Si perchè, qualora qualcuno non se ne fosse accorto (o abbia finto di non accorgersene) un paio di giorni dopo l’approvazione della mozione contro l’aborto ideata da Zelger e i successivi attacchi alla sua persona, papa Francesco ha sbottato con un lapidario “L’aborto non è giusto, è come affittare un sicario per risolvere un problema“.
Inequivocabile endorsement a Zelger! Circa la questione omosessualità, il 27 agosto il Pontefice disse che “quando si manifesta da bambino che ci sono tante cose da fare con la psichiatria“. L’avesse detto Zelger, rogo assicurato, l’ha detto Bergoglio, viva il Papa! Regola dei due pesi, due misure, regolarmente rispettata!
Gianni Toffali