ROMA, 9 OTT – “In senso stretto e giuridico la Libia non può essere considerata porto sicuro, e come tale infatti viene trattata dalle varie navi che effettuano dei salvataggi”.
Lo ha detto il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi rispondendo ad una domanda diretta in una conferenza stampa con la collega norvegese. “La nozione di porto sicuro e di Paese sicuro è legata a convenzioni internazionali, che attualmente non sono state tutte sottoscritte dalla Libia”, ha spiegato Moavero.
“Noi dobbiamo mantenere forte e intensificare il nostro impegno affinché la normalizzazione della Libia porti questo Paese pienamente nell’alveo della comunità internazionale, con il rispetto dei diritti umani e dei diritti fondamentali”, ha continuato Moavero.
Il ministro ha sottolineato che “i Paesi europei, e in particolare l’Italia vista la vicinanza geografica, sono molto impegnati nel processo di stabilizzazione della Libia” e la conferenza di novembre a Palermo costituirà un’altra tappa il questo percorso. (ANSAmed).
“Neanche l’Italia è un Paese sicuro – ironizza Armando Manocchia – infatti l’ONU ha detto che manderà i suoi ispettori per valutare il riferito forte incremento di atti di violenza e di razzismo contro migranti, persone di discendenza africana e Rom. Per questa ragione – conclude Manocchia sarebbe meglio se i clandestini sbarcassero in altri porti europei”.
ONU contro Italia e Austria: violenza e razzismo, manderemo ispettori