A 11 giorni dalla scadenza per la presentazione, sono 1176 i ricorsi contro i tagli dei vitalizi, presentati da ex deputati contro la delibera dell’ufficio di presidenza della Camera. Si tratta, ha spiegato il presidente della Associazione ex parlamentari, Antonello Falomi, in una conferenza stampa a Montecitorio, di un “fatto senza precedenti” nella storia delle due assemblee legislative.
“Non è la prima volta negli ultimi 15 anni – ha aggiunto Falomi – che i vitalizi degli ex parlamentari subiscono decurtazioni, anche significative. Nel 2005, ad esempio, è stato sospeso il meccanismo che legava il vitalizio parlamentare alle retribuzioni dei presidenti di sezione di Cassazione e questo ha comportato, di fatto, una riduzione netta del 30% dell’importo dei vitalizi. Ricordo inoltre due contributi consecutivi di solidarietà versati negli ultimi sei anni dai membri del Parlamento”.
Nonostante i tagli, ha detto ancora, finora “il livello del contenzioso si era sempre mantenuto piuttosto modesto, 40-50 persone al massimo. Stavolta, invece, sono 1176 le persone che hanno scelto di reagire. Questo numero segnala l’indignazione e la protesta di chi, per il solo fatto di essere un ex parlamentare, è stato oggetto, in questi ultimi anni, di una violenta a arrogante campagna politica che lo ha dipinto come un delinquente, un ladro o un parassita al quale, come ha esplicitamente detto Luigi Di Maio, si vuole perfino negare il sacrosanto diritto di rivolgersi a un giudice”.
“Qualcuno – ha concluso Falomi – vuole riscrivere la storia democratica e delle istituzioni come fosse una storia di guardie e ladri, mentre noi abbiamo servito con lealtà, dignità e onore il nostro Paese. Non ci stiamo a essere processati. Non vogliamo sottostare inerti all’attacco allo stato di diritto, messo in discussione da logiche retroattive che cancellano la certezza del diritto e patti che i cittadini, anche se parlamentari, hanno stipulato con lo Stato”.
Di numeri ha parlato anche Felice Besostri, ex senatore e giurista in prima linea nella battaglia contro la riforma costituzionale del governo Renzi, che come avvocato rappresenta una parte dei ricorrenti. Sono 712 – ha scritto in un comunicato – i ricorsi depositati al Consiglio di giurisdizione della Camera. Altri 40 ricorsi circa sono attesi in giornata. “Alcuni di questi – puntualizza – sono collettivi, il che fa salire il numero totale a 1165 Parlamentari, 66 dei quali sono superstiti e al 90% si tratta di vedove o di alcuni orfani inabili al lavoro”, spiega ancora Besostri, difensore di circa 50 ex parlamentari e loro familiari che hanno presentato ricorso contro la delibera.
“Per 88 di loro è stata fatta richiesta di sospensiva che vuol dire che si chiede di sospendere il provvedimento limitatamente a chi lo richiede. Questi casi vengono giudicati prima degli altri ricorsi, alcune udienze sono state già fissate e in ogni caso vengono esaminati tutti prima del 31 dicembre, ovvero prima di quando entrerà in vigore il provvedimento”, ha concluso. ADNKRONOS