Martedì 28 agosto un gruppo di uomini armati ha dato fuoco alla casa di un pastore protestante nel villaggio di Abonong, nello Stato nigeriano di Plateau, bruciando vivo lui insieme alla moglie e ai tre figli. Secondo quanto riportato dai media locali, gli autori dell’attacco sarebbero un gruppo di pastori musulmani fulani armati di machete e kalashnikov.
BRUCIATI VIVI. Secondo un testimone oculare, Isaac Choji, citato da The Nation, i criminali hanno aspettato fuori dalla porta della casa in fiamme fino a quando non è rimasto più nulla, per assicurarsi che il pastore, Adamu Gyang Wurim, e la sua famiglia non scappassero. Anche una vicina è stata ferita ma non è in pericolo di vita. Altre tre persone, invece, sono rimaste uccise nell’attacco, che è stato confermato dalle autorità locali.
PANICO NEL VILLAGGIO. Il villaggio, dove sono state bruciate oltre 90 case e i cui abitanti ora hanno paura e vivono nel panico, si trova nel distretto di Barkin Ladi, lo stesso che a giugno è stato preso di mira dai pastori musulmani in una serie di attacchi che hanno causato oltre 200 vittime.
ISLAMIZZAZIONE. Secondo il National Christian Elders Forum, «il cristianesimo in Nigeria è vicino all’estinzione. Realisticamente parlando, possiamo dire che i cristiani rischiano di sparire nei prossimi 25 anni, da qui al 2048. Potremmo essere noi l’ultima generazione di cristiani del paese se non cambieranno le cose. Centinaia di persone vengono uccise ogni giorno, mentre la sharia cresce sempre di più».
Molti vescovi cattolici hanno parlato negli ultimi mesi di un tentativo di «islamizzare la Middle Belt nigeriana» e gli attacchi purtroppo non sembrano diminuire.
Leone Grotti – – TEMPI.it
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